Roma – Individuati nuovi peptidi in grado di rimuovere le microplastiche dall’ambiente. E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su PNAS Nexus da un team internazionale di ricercatori. Le microplastiche, particelle di plastica più piccole di 5 millimetri, sono inquinanti presenti ovunque, dal latte materno umano alla neve antartica. Gli autori della nuova ricerca hanno utilizzato una serie di strumenti per identificare i peptidi in grado di catturare e trattenere le microplastiche, che potrebbero essere utilizzati per rimuovere le minuscole particelle da vari ambienti. Gli autori hanno utilizzato la modellazione biofisica per prevedere le interazioni peptide-plastica a risoluzione atomica, quindi hanno convalidato i risultati con simulazioni di dinamica molecolare. Il processo è stato ottimizzato con l’aggiunta di ricottura quantistica e apprendimento di rinforzo, in particolare un metodo noto come ottimizzazione della politica prossimale. Utilizzando questi strumenti, gli autori hanno identificato un set di peptidi leganti la plastica con elevate affinità per polietilene e polipropilene. Secondo gli autori, il metodo, se abbinato ad approcci sperimentali, potrebbe essere utilizzato per sviluppare strumenti basati sui peptidi per rilevare, catturare ed eliminare l’inquinamento da microplastiche.(30Science.com)