Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Per abbattere i rifiuti elettronici, necessari robot riutilizzabili

(17 Gennaio 2025)

Roma – Per ridurre la piaga dell’accumulo di rifiuti elettronici, è necessario che la progettazione dei robot venga ripensata, così da renderli utilizzabili per altri scopi, quando non sono più adatti al loro obiettivo principale. E’ quanto suggeriscono gli autori di un nuovo studio pubblicato su Towards Autonomous Robotic Systems e guidato dalle Università di Bristol e del West England. Poiché l’80 per cento dell’impatto ambientale di un robot viene deciso durante le fasi iniziali di progettazione del ciclo di vita del prodotto, gli esperti sostengono che è essenziale che ricercatori, progettisti e produttori comprendano i limiti del riciclo e prendano invece in considerazione le altre opzioni possibili per indirizzare i prodotti e il settore verso un ciclo di vita sostenibile. Il riutilizzo, a differenza del riciclo, è una caratteristica esclusiva dei robot, poiché i sistemi possono essere completamente riprogrammati e integrati con nuovo hardware, dando vita a un prodotto che è sempre un robot, ma con un’utilità diversa dall’originale. Helen McGloin della Facoltà di Ingegneria Matematica e Tecnologia di Bristol ha spiegato: “Siamo tutti consapevoli, indipendentemente dal fatto che lavoriamo nell’industria, nel mondo accademico o siamo il grande pubblico, delle crescenti quantità di rifiuti elettronici prodotti in tutto il mondo. Questa ricerca riassume la crescita dei livelli di rifiuti elettronici e i pericoli che ciò comporta per il pianeta e le persone. Il monitoraggio globale dei rifiuti elettronici prodotto dalle Nazioni Unite evidenzia che solo nel 2019 sono state prodotte 54 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici e si prevede che questa cifra salirà a 75 milioni di tonnellate entro il 2030.” Attualmente, i robot e i sistemi robotici non sono classificati come rifiuti elettronici, tuttavia gli autori sostengono che soddisfano le definizioni attuali e pertanto saranno probabilmente inclusi nell’ambito dei rifiuti elettronici in futuro. Con questa classificazione arriverà un ulteriore esame del settore della robotica e del modo in cui progetta e pianifica la fine del ciclo di vita dei prodotti. Come per altri prodotti elettronici, ci sono e ci saranno diverse opzioni su cosa fare con un robot quando raggiunge la fine della sua vita primaria. Attualmente, molte aziende, centri di ricerca e università “ibernano” i loro rifiuti elettronici robotici, conservandoli senza utilizzarli. Helen McGloin aggiunge: “I livelli di rifiuti elettronici aumentano ogni anno in tutto il mondo e l’introduzione di nuovi prodotti robotici nelle case, nelle scuole e nei luoghi di lavoro non farà che aggravare questo problema nel prossimo futuro. Sebbene il riciclo possa sembrare un’opzione facile per affrontare i rifiuti elettronici, è così spesso mal gestito che è necessario cercare delle alternative”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla