Roma – Una mappa globale ad alta risoluzione degli erbivori e dei loro effetti sugli ecosistemi della Terra: è quanto ottenuto da un team di ricercatori che ha seguito un indizio particolare, le feci. Gli studiosi guidati dall’ University of New South Wales, hanno pubblicato i propri risultati su “Nature food”. “Capire dove sono distribuiti gli erbivori – ha dichiarato David Eldridge, primo autore dello studio – è importante per una serie di motivi. Ci aiuta a migliorare la nostra comprensione dei loro comportamenti di nutrizione, delle loro malattie e se abbiamo una migliore comprensione di dove si trovano gli animali, abbiamo una migliore comprensione di dove potremmo dover concentrarci su particolari pratiche di gestione del territorio”. Il team di ricerca ha raccolto 50 set di dati globali che includevano informazioni sulla massa di feci prodotta e sulla pressione ecologica di diversi erbivori, tra cui antilopi, pecore e canguri. Il team ha inoltre utilizzato i dati sulla massa di escrementi di bestiame e di erbivori selvatici, provenienti da indagini condotte in 760 siti di zone aride in tutto il mondo. Hanno scoperto una forte correlazione tra feci e pressione degli animali sugli ecosistemi in particolare sui pascoli. I ricercatori hanno individuato hotspot di produzione delle feci nell’Africa centrale, nell’Australia settentrionale e orientale, nelle praterie eurasiatiche, nell’India centro-orientale e sulla costa occidentale degli Stati Uniti d’America. Tutte queste informazioni hanno permesso di tracciare una mappa globale della pressione degli erbivori sugli ecosistemi. “La cosa sorprendente – continua Eldridge – è che quando si modella dove si trovano gli erbivori nativi e dove si trova il bestiame, c’è una certa sovrapposizione, ma in generale ci sono molte aree in cui non interagiscono. Questo potrebbe essere dovuto alla competizione diretta per le risorse o all’evitamento da parte degli erbivori selvatici di potenziali parassiti e malattie trasmesse dal bestiame”. La valutazione globale della distribuzione del bestiame è di fondamentale importanza per la pianificazione dell’uso del territorio, per stimare le emissioni lorde di metano, prevedere la produzione globale di carne o prevedere dove il bestiame potrebbe essere a rischio di parassiti e malattie come la brucellosi. Migliora inoltre la capacità delle organizzazioni di prevedere le tendenze nella produzione alimentare globale e gli impatti della siccità e dei disastri naturali sulla sicurezza alimentare. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Grazie alle feci tracciati gli erbivori e i loro effetti a livello globale
(16 Gennaio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla