Gianmarco Pondrano d'Altavilla

IA hanno pregiudizi anti ambiente

(19 Dicembre 2024)

Roma – Alcune tra le più importanti Intelligenze Artificiali (IA) al mondo conservano al loro interno dei pregiudizi cognitivi ampiamente diffusi nella società, che le rendono potenzialmente dannose per la causa della difesa ambientale. E’ quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’ University of British Columbia e pubblicato su “Environmental Research”. “È stato sorprendente – ha affermato l’autore principale Hamish van der Ven – scoprire quanto fossero arretrati i modelli di intelligenza artificiale nel discutere delle sfide ambientali”. I ricercatori hanno analizzato quattro modelli di intelligenza artificiale ampiamente utilizzati, tra cui GPT-4 di OpenAI e Claude2 di Anthropic, ponendo loro domande sulle cause, le conseguenze e le soluzioni delle attuali sfide ambientali. Le risposte sono state quindi valutate per verificare se contenessero forme identificabili di pregiudizio. I risultati hanno mostrato che i chatbot spesso riflettevano gli stessi pregiudizi che vediamo nella società. Si basavano pesantemente sulle prospettive scientifiche occidentali, marginalizzavano i contributi di donne e scienziati al di fuori del Nord America e dell’Europa, ignoravano ampiamente le conoscenze indigene e locali e raramente suggerivano soluzioni audaci e sistemiche a problemi come il cambiamento climatico. Tutti i bot hanno minimizzato il ruolo degli investitori e delle aziende nella creazione dei problemi ambientali, ed erano più propensi a segnalare i governi come i principali colpevoli. I bot erano anche restii ad associare le sfide ambientali a questioni più ampie di giustizia sociale, come povertà, colonialismo e razzismo. Il dott. van der Ven ha dichiarato: “Se descrivono le sfide ambientali come compiti da gestire esclusivamente da parte dei governi nel modo più graduale possibile, rischiano di restringere il dibattito sugli urgenti cambiamenti ambientali di cui abbiamo bisogno”. E ha aggiunto: Se gli strumenti di intelligenza artificiale si limiteranno a ripetere vecchi schemi, potrebbero limitare le prospettive sulla discussione relativa alla difesa ambientale in un momento in cui dovremmo ampliarle”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla