Roma – Un nuovo sistema di produzione permette ora di lavorare efficientemente una plastica che risulta essere resistente come l’acciaio. È quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Oxford e pubblicato su Industrial Chemistry & Materials. Gli autori hanno sviluppato un processo che permette di lavorare un materiale noto come polietilene a peso molecolare ultra-elevato, o UHMWPE. Lavorare questo materiale è notevolmente complicato data l’elevata viscosità dello stesso una volta fuso.

Vengono esplorate quattro strategie per migliorare la lavorabilità dell’UHMWPE utilizzando catalizzatori metallocenici eterogenei per produrre polimeri con ridotta viscosità della massa fusa ed eccellenti prestazioni meccaniche.
Credito
Dermot O’Hare, Dipartimento di Chimica dell’Università di Oxford, Regno Unito
Per ovviare al problema, il team di ricerca ha utilizzato per prima l’ingegneria del sito attivo, che può accelerare e migliorare le reazioni dei materiali. Prendendo poi di mira le catene che compongono il materiale, i ricercatori hanno impiegato dei modificatori molecolari, per modificare il peso e la distribuzione del polietilene. Hanno anche scoperto che l’introduzione di piccole molecole nell’UHMWPE ha migliorato la lavorabilità del materiale senza sacrificare le proprietà meccaniche desiderate. Infine, i ricercatori hanno determinato che la miscelazione di UHMWPE con polietilene ad alta densità contribuiva a migliorare la lavorabilità. Viste le sue caratteristiche, in particolare l’alta resistenza agli urti, l’ UHMWPE è particolarmente adatto a applicazioni nei settori marittimo, aerospaziale e balistico. “I nostri approcci – ha dichiarato Dermot O’Hare, professore di chimica presso l’Università di Oxford – e le loro combinazioni sono cruciali per ampliare l’utilizzabilità dell’UHMWPE”. (30Science.com)