Valentina Arcovio

Geriatri: l’insonnia indebolisce i muscoli dell’anziano

(11 Dicembre 2024)

Roma – L’insonnia rappresenta un fattore che influenza la perdita di massa muscolare dell’anziano. A dimostrarlo lo studio Longevity Check-up 8+ in corso di pubblicazione su Experimental Gerontology, presentato in occasione del 69esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) in corso a Firenze fino al 14 dicembre. “Le attuali evidenze – spiega Andrea Ungar, presidente della SIGG e ordinario di Geriatria all’Università di Firenze – indicano che una buona qualità del riposo è generalmente correlata a migliori condizioni di salute. Dormire ogni notte per un adeguato numero di ore assicura al corpo il tempo necessario per autoripararsi e rigenerarsi. Al contrario, è ormai noto che un sonno scarso e irregolare genera rapidamente squilibri metabolici che nel tempo possono tradursi in diversi problemi di salute, inclusi obesità, diabete di tipo 2, declino mentale e della memoria. A questi, ora, si aggiunge la perdita della massa muscolare, dal momento che la privazione di sonno riduce la sintesi proteica a livello del muscolo”. Lo studio ha coinvolto quasi 2000 partecipanti anziani con età media di 73 anni, provenienti da diverse città italiane. Gli anziani che hanno aderito all’indagine hanno compilato un questionario che ha valutato la qualità del sonno nell’ultimo mese. Per esaminare la funzionalità muscolare, invece, è stata considerata la forza di presa, che misura quanto saldamente si riesce ad afferrare qualcosa, classificando come sarcopenia la forza di presa inferiore a 27 kg per gli uomini e a 16 kg per le donne. “Nelle persone con scarsa qualità del sonno, la probabilità di sviluppare sarcopenia, è risultata del 40% in più rispetto a quelle con una buona qualità del riposo”, dichiara Francesco Landi, direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma, past-president SIGG e autore dello studio. “Questo risultato è legato al fatto che la privazione del sonno interferisce con la sintesi proteica muscolare. In particolare, a lungo andare, un sonno scarso e irregolare – continua – riduce l’attività del testosterone e dell’ormone della crescita ad azione anabolica, che stimolano la produzione di proteine a livello muscolare, e aumenta quella del cortisolo, un ormone catabolico che induce la degradazione del muscolo. Inoltre, la privazione del sonno promuove uno stato infiammatorio cronico, caratterizzato da un aumento di citochine pro-infiammatorie, che contribuisce ulteriormente alla riduzione della sintesi proteica e al degrado muscolare. Un buon antidoto è l’esercizio fisico capace di attenuare gli effetti della perdita di sonno sul metabolismo”. (30Science.cnom)

Valentina Arcovio