Roma – Una classe di nuovi materiali permette di rimuovere più efficacemente le sostanze chimiche eterne (PFAS) – che sono risultate essere molto nocive – dall’acqua potabile. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università tecnica di Monaco (TUM) e pubblicato su Advanced Materials. Il professor Jörg Drewes della TUM, uno degli autori dello studio, ha sottolineato il grande significato sociale dei risultati della ricerca: “I PFAS rappresentano una minaccia costante per la salute pubblica. Per troppo tempo, gli effetti negativi di queste sostanze chimiche, che, tra le altre cose, assicurano che le giacche antipioggia siano impermeabili e traspiranti, sono stati sottovalutati. L’industria ha ora iniziato a pensarci, ma l’eredità dei PFAS continuerà a influenzarci per diverse generazioni a venire”. I ricercatori hanno realizzato una serie di composti strutturali metallo-organici stabili all’acqua realizzati in carbossilato di zirconio che si sono rivelati dei filtri per PFAS particolarmente efficaci. Progettandone specificamente le strutture e combinandole con polimeri, la capacità di filtraggio è stata notevolmente migliorata rispetto ai materiali già in uso, come carbone attivo e resine speciali. I ricercatori della TUM School of Natural Sciences hanno collaborato con i colleghi della TUM School of Engineering and Design e con gli esperti di simulazione della TUM School of Computation, Information, and Technology per sviluppare i nuovi filtri. Il Prof. Roland Fischer, titolare della cattedra di chimica inorganica e organometallica, sottolinea: “Quando si risolvono sfide così importanti, esperti di un’ampia gamma di discipline devono lavorare insieme. Da soli non si può semplicemente arrivare da nessuna parte. Sono lieto che questo approccio abbia dimostrato ancora una volta il suo valore”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Nuovo metodo rimuove i PFAS dall’acqua potabile
(11 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla