Roma – Grazie a un innovativo sistema di gestione termica il calore del data center di livello 2 della Queen Mary University a Londra viene ora riutilizzato per fornire riscaldamento ad edifici dell’Università. “Questo progetto – ha affermato Philippa Lloyd, Vice-Principal for Policy and Strategic Partnerships della Queen Mary – rappresenta un importante passo avanti nell’impegno della Queen Mary University of London per la sostenibilità. Trasformando il calore del data center in una fonte di energia, stiamo ottenendo significative riduzioni delle emissioni di carbonio e mostrando come le università possono guidare la transizione verso operazioni più ecologiche”. Il progetto, implementato in collaborazione con Schneider Electric, PCH Engineers, BTU Installation and Maintenance e Advanced Power Technology (APT), utilizza un processo di recupero multistadio del calore del data center per riscaldare dell’acqua fino a 65-75 °C. L’acqua è poi usata per i riscaldamenti. I data center sono tradizionalmente ad alta intensità energetica, consumando molta elettricità per mantenere le basse temperature richieste per prestazioni ottimali dei computer. Il calore generato durante il loro funzionamento viene in genere sprecato. Catturando e riutilizzando questo calore di scarto, l’iniziativa, riutilizza l’energia che altrimenti andrebbe persa. Questa energia recuperata viene incanalata nella rete di riscaldamento dell’università, riducendo la dipendenza dalle caldaie a gas e tagliando il consumo di combustibili fossili. Si stima che il progetto ridurrà le emissioni dell’università di 553 tonnellate di CO2e. Dal punto di vista finanziario, si prevede che la ristrutturazione produrrà notevoli risparmi sui costi energetici, con un ritorno sull’investimento previsto entro sette anni. La ristrutturazione ha anche notevolmente migliorato la capacità del data center, consentendogli di ospitare 39 rack con una media di 10 kilowatt per rack, un aumento del 33 per cento rispetto alla configurazione precedente. Il professor Jonathan Hays, responsabile del Particle Physics Research Centre, ha spiegato l’importanza dell’aggiornamento: “La ristrutturazione ci consente di rispettare i nostri impegni come partner affidabile nella griglia di calcolo mondiale per il Large Hadron Collider. Con questa infrastruttura modernizzata, possiamo continuare a rispettare le nostre responsabilità, garantendo al contempo che il centro rimanga sostenibile e pronto per il futuro”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Londra, calore dei data center usato per i riscaldamenti
(11 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla