Roma – Livelli preoccupanti di determinati pesticidi noti per essere cancerogeni sono stati trovati nelle donne incinte in Senegal. È quanto emerge da uno studio condotto da Aminata Sarr Diouck, ingegnere tossicologo presso il laboratorio di tossicologia e farmacologia clinica del Centro antiveleni di Dakar. “Abbiamo trovato – spiega Aminata Sarr Diouck – tracce di pesticidi in tutti i campioni che abbiamo analizzato. La cosa più preoccupante è la presenza di tracce di alcuni pesticidi noti per essere cancerogeni o interferenti endocrini”. Per ottenere questo risultato, la ricercatrice e il suo team hanno analizzato campioni raccolti da donne incinte. I campioni sono stati prelevati dal meconio, dal cordone ombelicale, dall’urina della madre, prelevata poco prima, al momento o dopo il parto, e dal latte materno. Nel dettaglio, in almeno 1 campione su 3 sono state trovate 66 molecole diverse. Molecole come triclorofenolo e paraoxone sono state trovate nel 100 per cento dei campioni. L’importazione di pesticidi nella subregione dell’Africa occidentale in generale e nel territorio senegalese in particolare è regolamentata. Affinché un pesticida possa entrare nel paese, deve beneficiare di un’autorizzazione o registrazione provvisoria alla vendita. Questi due documenti sono emessi dal Sahelian Pesticides Committee, che è l’organismo subregionale responsabile dello studio delle richieste di approvazione avanzate da produttori, importatori di pesticidi e altri. Successivamente è necessario il rilascio di un’autorizzazione da parte della Direzione per la protezione delle piante (DPV). Ma accanto a questo circuito regionale ufficiale, i pesticidi possono essere importati direttamente dallo Stato, in particolare dal DPV. Possono anche essere forniti da partner tecnici per esigenze di risposta urgenti in caso di disastri come le invasioni di locuste. Oltre a questi circuiti, esistono esenzioni concesse dallo Stato del Senegal a produttori come le aziende agroindustriali, che consentono loro di importare direttamente i pesticidi di cui hanno bisogno. Vi è poi il commercio transfrontaliero particolarmente difficile da tracciare. In assenza di un controllo totale sull’ingresso dei pesticidi in Senegal e in considerazione dei loro effetti dannosi sulla salute umana e sull’ambiente, è fortemente raccomandato l’uso di alternative ai pesticidi. Per Aminata Sarr Diouck la prima soluzione al rischio posto dall’uso dei pesticidi per la salute di mamme e bambini è la consapevolezza. “Dobbiamo assolutamente sensibilizzare la popolazione. È importante che siano consapevoli del pericolo che i pesticidi possono rappresentare quotidianamente”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Africa, a rischio salute donne incinte per alti livelli pesticidi
(10 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla