Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Scioglimento della Groenlandia porterà i mari a salire di un metro

(28 Novembre 2024)

Roma –  Lo scioglimento della Groenlandia sta accelerando e se non si interverrà sul cambiamento climatico porterà a un innalzamento dei livelli del mare fino a un metro, minacciando milioni di persone nelle aree costiere del mondo. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Liegi (ULiège) e pubblicato su Geophysical Research Letters. “Secondo le proiezioni, la calotta glaciale potrebbe perdere tra 964 e 1735 gigatonnellate di ghiaccio all’anno entro la fine del secolo, a seconda del modello utilizzato”, spiega Quentin Glaude , ingegnere presso il Montefiore Institute di ULiège. Queste differenze, sebbene significative, non nascondono il fatto essenziale: lo scioglimento dei ghiacci è un processo irreversibile se non si riducono drasticamente le emissioni di gas serra”.

La mappa mostra il guadagno/perdita di massa annuale per modello alla fine del secolo, rispetto alla fine del secolo scorso. I valori sono espressi in “millimetri equivalenti d’acqua”.
Credito
@Università di Liegi / Q.Glaude

Il team di ricerca ha sottolineato che queste differenze derivano dal modo in cui ogni modello tratta il flusso di acqua di scioglimento. Quando la neve si scioglie, una parte dell’acqua si infiltra e si ricongela, mentre il resto scorre direttamente nell’oceano. Questo processo complesso, influenzato da feedback legati all’albedo (riflettività superficiale), è un fattore chiave nelle discrepanze tra i modelli.

Serie temporali che tracciano il bilancio di massa annuale sull’intera calotta glaciale.
Credito
Università di Liegi / Q.Glaude

 

“La Groenlandia contribuisce attualmente al 25 per cento dell’innalzamento globale del livello del mare, ovvero 0,6 millimetri all’anno. Se l’attuale scioglimento continua, questo contributo potrebbe raggiungere fino a 1 metro entro il 2100″, aggiunge Xavier Fettweis, climatologo presso l’ULiège. “Ciò metterebbe a rischio milioni di vite nelle aree costiere di tutto il mondo, esposte a maggiori rischi di inondazioni e sommersione”. I risultati della ricerca appena pubblicati sono stati resi possibili dall’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni della regione vallone, in particolare dal supercomputer NIC5 dell’Università di Liegi. Questi strumenti consentono di esplorare scenari climatici complessi simulando le interazioni tra ghiaccio, atmosfera e oceani.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla