Roma – Grazie a un modello matematico che mette insieme le complesse relazioni tra emissioni di CO2, temperature, livello della popolazione umana e crescita delle colture, è stato individuato un punto di non ritorno oltre il quale le emissioni di CO2 faranno precipitare la produzione agricola globale. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla Banaras Hindu University e pubblicato su Chaos.
“Abbiamo considerato come i crescenti livelli di CO2 inizialmente stimoleranno la crescita delle colture attraverso l’’effetto di fertilizzazione della CO2’, ma una volta che le temperature supereranno una soglia critica, lo stress da calore ridurrà le rese”, ha affermato l’autore A.K. Misra. “Un sistema non autonomo con variazioni stagionali rivela comportamenti complessi come oscillazioni periodiche e caos, e sottolinea l’imprevedibilità delle risposte delle colture alle temperature crescenti”. I concetti considerati dal team sono fondamentali per comprendere la complessità delle interazioni tra clima e colture che possono portare a risultati estremi inaspettati. Il loro lavoro mostra l’importanza di gestire queste variabili in modo efficace per sostenere la produttività agricola. “I nostri risultati rivelano una soglia critica per le emissioni di CO2 antropogeniche, oltre la quale la resa delle colture inizia a diminuire in modo significativo”, ha affermato Misra. “Dipende dalle varietà di colture coltivate: varietà diverse mostrano risposte diverse, quindi i risultati potrebbero non essere applicabili in modo uniforme a tutte le colture”. Il lavoro del team evidenzia l’urgente necessità di affrontare le emissioni di CO2 per mantenere la produttività agricola. Individua anche una strategia promettente per mitigare la perdita di raccolto causata dal cambiamento climatico: sviluppare varietà di colture con una maggiore tolleranza alla temperatura. Selezionando o modificando le colture per resistere alle temperature elevate, gli agricoltori possono adattarsi meglio alle mutevoli condizioni ambientali per proteggere la resa delle colture. Questa adattabilità è particolarmente cruciale di fronte al riscaldamento globale, rendendo l’agricoltura resistente al clima un fattore chiave per garantire la sicurezza alimentare. (30Science.com)