Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Lotta per il clima essenziale per quella contro violenza infantile

(13 Novembre 2024)

Roma – Il cambiamento climatico e la violenza sui bambini sono strettamente legati e insieme vanno affrontati. È quanto emerge da uno studio guidato dalla Columbia University Mailman School of Public Health e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine, e pubblicato su The Lancet Child & Adolescent Health. I ricercatori delineano come la politica sul clima possa essere integrata nella prevenzione e nella risposta alla violenza, che finora non sono state collegate nel quadro di azioni per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030. “Il 2024 segna un momento spartiacque nella prevenzione della violenza. Tuttavia, il raggiungimento dell’obiettivo richiederà sinergie con l’agenda climatica”, afferma Ilan Cerna-Turoff, PhD, del Dipartimento di epidemiologia della Columbia Mailman School, co autrice del paper. Gli autori sottolineano che l’aumento delle temperature e l’intensificazione delle condizioni meteorologiche estreme possono aumentare il rischio di violenza, facendo crollare i sistemi di protezione statali e interpersonali; modificando le norme socio-comportamentali; aumentando lo stress e l’adattamento negativo; ed esacerbando le condizioni di salute mentale. Le regioni altamente sensibili al cambiamento climatico hanno anche la più alta prevalenza di violenze e la più alta percentuale di bambini e adolescenti sotto i 18 anni. La Dott.ssa Cerna-Turoff delinea diverse proposte su come ogni impegno nazionale per porre fine alla violenza potrebbe essere esteso per includere la tutela del clima, in linea con i quadri globali: Elaborare politiche e strutture di controllo per rispondere alla violenza durante le migrazioni e gli sfollamenti climatici e durante e dopo fenomeni meteorologici estremi; Integrare genere ed età nella strutturazione degli edifici di emergenza e degli alloggi; Aumentare la sicurezza della comunità intervenendo sui punti caldi della violenza durante gli sforzi di ricostruzione e i progetti infrastrutturali per la resilienza climatica; Elaborare piani regionali, nazionali e subnazionali per la fornitura di servizi equi e la segnalazione di episodi di violenza durante e dopo le migrazioni e gli sfollamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi; Fornire sostegno economico alle comunità che subiscono perdite economiche e integrare la formazione attenta al genere nella programmazione per sostenere l’istruzione paritaria e la protezione delle ragazze; Garantire che la prospettiva climatica sia integrata nei servizi di salute mentale, nel trattamento delle dipendenze, nella formazione professionale e in altri servizi sociali offerti agli adolescenti. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla