Roma – Un vero e proprio “effetto ciambella” nel quale il centro si è spopolato a favore delle periferie: questo quanto causato dallo smart working in molte città secondo uno studio guidato dalla Stanford University, e pubblicato su PNAS. “Il futuro delle città – scrivono gli autori – è un argomento di ampio interesse per gli imprenditori che prendono decisioni sugli spazi per uffici, per i decisori politici che pianificano codici di zonizzazione e reti di trasporto pubblico e per gli accademici interessati a questioni di organizzazione spaziale in un’ampia gamma di campi, tra cui economia, pianificazione urbana, studi ambientali e sociologia. I nostri dati forniscono prove di come un enorme cambiamento strutturale del lavoro – il lavoro da remoto – potrebbe aver cambiato in modo permanente la conformazione di molte grandi città a livello globale”. I ricercatori hanno esaminato modelli relativi ad alloggi, spostamenti, spesa e pendolarismo in 118 città in 50 paesi. L’analisi ha scoperto appunto un “effetto ciambella”, in cui l’attività economica si è spostata dai centri cittadini verso le periferie tra il 2019 e il 2023. La dimensione dell’effetto ciambella era proporzionale al livello di lavoro da remoto in una determinata città. Negli Stati Uniti, tre quinti delle famiglie che hanno lasciato i centri cittadini sono rimaste nelle periferie della stessa città, suggerendo un ruolo del lavoro ibrido nel modellare i modelli di ricollocazione, secondo gli autori. “Questo documento solleva diverse implicazioni politiche. L’effetto ciambella potrebbe causare lo spostamento della base imponibile dalle città alle aree circostanti, mettendo a dura prova le finanze pubbliche delle grandi città. Il calo dell’uso dei trasporti pubblici potrebbe mettere ulteriormente a dura prova le finanze pubbliche e sollevare preoccupazioni sulla solvibilità a lungo termine dei sistemi di trasporto di massa. Infine, il calo della domanda di uffici sta causando grandi riduzioni nelle valutazioni degli uffici, mettendo a dura prova le società immobiliari e le banche. Sul lato positivo, molte città stanno lavorando attivamente per riclassificare gli spazi per uffici in spazi ad uso misto per attrarre i residenti di nuovo nei centri cittadini, il che potrebbe rendere le città più vivibili. I tempi di pendolarismo e il traffico nelle ore di punta sono diminuiti, il che è positivo anche per il benessere sociale. Infine, molti dipendenti si sono trasferiti in sobborghi meno densi con case più spaziose e servizi suburbani. Nel complesso, gli effetti netti sul benessere dell’effetto ciambella sono ancora ambigui e dipenderanno da come la società continuerà a rispondere” concludono gli autori.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Smart working ha causato “effetto ciambella” nelle città
(31 Ottobre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla