Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Nuovo strumento misura l’impatto ambientale delle aziende

(30 Ottobre 2024)

Roma – Un nuovo strumento per misurare l’impatto ambientale delle aziende: è quanto sviluppato da un team di ricerca guidato dal Natural Capital Project, Stanford University, che ha dettagliato i propri risultati su Communications Earth & Environment. Il team ha testato questo approccio per otto parametri di biodiversità e servizi ecosistemici (i benefici che gli ecosistemi forniscono alle persone) e lo ha applicato a un set di oltre 2000 aziende globali quotate in borsa con 580.000 risorse fisiche mappate. Lo strumento di calcolo dell’impronta ecologica dei servizi ecosistemici può fornire metriche ESG (ambientali, sociali e di governance) aziendali incentrate sugli impatti sulla natura, con maggiore trasparenza e potenziale di verifica esterna rispetto a molti altri approcci ESG. “Questo tipo di informazioni può aiutare investitori, aziende e altri a valutare e agire sugli impatti aziendali sulla natura. Ci auguriamo che possa aprire la strada a decisioni aziendali più sostenibili, come evitare siti con i maggiori impatti negativi sulla natura e sulle persone, o capitalizzare la domanda di investimenti più sostenibili e gestire i rischi derivanti dagli impatti sulla natura, come la perdita della licenza sociale per operare”, ha affermato Lisa Mandle, scienziata capo e direttrice dell’integrazione software-scienza presso NatCap. Come esempio dell’approccio, il team lo ha applicato a una serie di miniere di litio, che sono fondamentali per la transizione verso l’energia rinnovabile. Utilizzando immagini satellitari, hanno esaminato la loro impronta, quanto spazio occupano, e la geografia della loro ubicazione, per valutarne le conseguenze per i benefici specifici che la natura offre alle persone. Ciò può aiutare a determinare dove questa risorsa potrebbe essere ottenuta in modo più efficiente con il minimo impatto ambientale e umano. Il team ha scoperto che concentrarsi solo sugli impatti delle aziende sulla biodiversità non è rappresentativo degli impatti sui servizi ecosistemici più ampi, come la qualità dell’acqua o la riduzione del rischio di inondazioni costiere. I risultati sottolineano l’importanza di utilizzare informazioni ad alta risoluzione spaziale e di comprendere sia i servizi ecosistemici sia i valori della biodiversità per valutare accuratamente gli impatti aziendali sulla natura. Inquadrare gli impatti correlati alla natura in termini di servizi ecosistemici illumina cosa possono significare i cambiamenti negli ecosistemi e nella biodiversità per le aziende, l’economia e la società, ed è spesso più rilevante per le aziende rispetto alle misure dell’impatto sulla biodiversità. “Ci auguriamo che questo strumento open source contribuisca ad ampliare l’accesso all’analisi del capitale naturale, a collegare meglio la finanza e le valutazioni finanziarie alla natura e a supportare il mercato attraverso una maggiore innovazione”, ha affermato Matthew Slovik, amministratore delegato e responsabile della finanza sostenibile globale presso Morgan Stanley. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla