Roma – Le microplastiche biodegradabili promuovono l’accumulo di carbonio microbico nel suolo del 2,47 per cento, ma le microplastiche non degradabili inibiscono l’accumulo di carbonio microbico nel suolo del 17,4 per cento. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Accademia Cinese delle Scienze e pubblicato su PNAS. Comprendere il contributo delle microplastiche al ciclo del carbonio è cruciale per valutare le possibili distorsioni del deposito di carbonio nel terreno. Tuttavia, la conoscenza di tali influenze è limitata dagli intricati processi microbici nel suolo, in particolare per quel che riguarda determinati contributi virali. Mediante l’analisi multiomica, abbinata alla caratterizzazione della chemiodiversità del suolo e all’efficienza nell’uso del carbonio microbico (CUE), gli autori hanno studiato in che modo le risposte microbiche alle microplastiche influenzano il ciclo del carbonio nel suolo in un esperimento sul campo a lungo termine. Hanno dimostrato che le microplastiche biodegradabili hanno promosso l’accumulo di carbonio organico nel suolo in media del 2,47 per cento, mentre le microplastiche non degradabili lo hanno inibito del 17,4 per cento, come conseguenza dei coadattamenti virus-batteri al disturbo delle microplastiche. Nei percorsi funzionali rilevanti, le microplastiche non degradabili hanno migliorato significativamente l’abbondanza e l’attività trascrizionale correlata al metabolismo dei carboidrati complessi, mentre le microplastiche biodegradabili hanno promosso significativamente le funzioni coinvolte nel metabolismo degli aminoacidi e nella glicolisi. Le microplastiche biodegradabili hanno arricchito i geni metabolici ausiliari virali del metabolismo del carbonio attraverso la strategia “piggyback-the-winner”, conferendo ai copiotrofi dominanti, migliorate capacità di utilizzo del substrato. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Specifiche microplastiche bloccano stoccaggio carbonio nel suolo
(29 Ottobre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla