Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Acqua fredda in superficie aiuta l’oceano ad assorbire più carbonio

(28 Ottobre 2024)

Roma – Una nuova ricerca dimostra che le sottili differenze di temperatura sulla superficie dell’oceano consentono l’assorbimento di una maggiore quantità di anidride carbonica (CO₂). Lo studio guidato dall’Università di Exeter è stato pubblicato su Nature Geoscience. Gli scienziati hanno studiato la “pelle dell’oceano”, una fetta profonda meno di 2 mm sulla superficie dell’oceano che è leggermente più fredda del resto. Studi teorici e di laboratorio hanno suggerito che questa differenza di temperatura dovrebbe aumentare la quantità di CO₂ assorbita dall’oceano, ma questo fenomeno non era mai stato osservato con successo in mare prima. Il nuovo lavoro si è basato su misurazioni di precisione per confermare che la temperatura della superficie dell’oceano favorisce effettivamente l’assorbimento del carbonio. Effettuati nell’Atlantico, i test suggeriscono che questo oceano assorbe circa il 7 per cento in più di CO₂ ogni anno rispetto a quanto si pensasse in precedenza. Potrebbe sembrare poco, ma se applicato a tutti gli oceani, questo ulteriore assorbimento di carbonio equivale a una volta e mezza il carbonio catturato dalla crescita annuale delle foreste nella foresta pluviale amazzonica. L’oceano globale assorbe circa un quarto delle emissioni di carbonio dell’umanità, rallentando il cambiamento climatico ma danneggiando al contempo l’oceano stesso. Le nuove scoperte ci aiutano a comprendere meglio questi processi. “I nostri risultati forniscono misurazioni che confermano la nostra comprensione teorica sui flussi di CO₂ sulla superficie dell’oceano”, ha affermato l’autore principale, il dott. Daniel Ford, dell’Università di Exeter. “Con la conferenza sui cambiamenti climatici COP29 che si terrà il mese prossimo, questo lavoro evidenzia l’importanza degli oceani, ma dovrebbe anche aiutarci a migliorare le valutazioni globali del carbonio utilizzate per guidare le riduzioni delle emissioni”. Il dott. Ian Ashton, anch’egli dell’Università di Exeter, ha affermato: “Questo lavoro è il culmine di molti anni di sforzi da parte di un team internazionale di scienziati. Il supporto dell’Agenzia spaziale europea alla scienza è stato determinante nel mettere insieme una campagna di misurazione di così alta qualità su un intero oceano”. Il dott. Gavin Tilstone, del Plymouth Marine Laboratory (PML), ha affermato: “Questa scoperta evidenzia la complessità della struttura della colonna d’acqua dell’oceano e il modo in cui può influenzare l’assorbimento di CO₂ dall’atmosfera. Comprendere questi meccanismi sottili è fondamentale mentre continuiamo a perfezionare i nostri modelli climatici e le nostre previsioni. Sottolinea il ruolo fondamentale dell’oceano nella regolazione del ciclo del carbonio e del clima del pianeta”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla