Valentina Di Paola

Giapponesi e coreani hanno antenati comuni, lo conferma la genetica

(15 Ottobre 2024)

Roma – La maggior parte dell’immigrazione nell’arcipelago giapponese tra il 3000 a.C. e il 538 d.C. proveniva dalla penisola coreana. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sul Journal of Human Genetics, condotto dagli scienziati dell’Università di Tokyo. Il team, guidato da Jonghyun Kim e Jun Ohashi, ha analizzato il genoma completo di un individuo vissuto 2000 anni fa, durante il periodo Yayoi. Stando a quanto emerge dall’indagine, il suo materiale genetico presentava maggiore somiglianza con le popolazioni coreane moderne. Sebbene sia ampiamente accettato che le popolazioni giapponesi moderne abbiano una doppia ascendenza, questo lavoro fornisce informazioni sui dettagli dei modelli di immigrazione nell’arcipelago che sono finora sfuggiti agli scienziati. Durante il periodo Jomon, intorno al 3000 a.C., l’arcipelago giapponese era relativamente isolato. Successivamente, durante i periodi Yayoi e Kofun, iniziò l’immigrazione verso le isole dall’Asia continentale.

Durante il periodo Yayoi, gli immigrati dalla penisola coreana si mescolarono con il popolo Jomon, dando origine alla popolazione ancestrale dei moderni giapponesi. Questi immigrati possedevano sia antenati genetici legati all’Asia orientale che a quella nord-orientale, motivo per cui i moderni giapponesi hanno tre antenati genetici: Jomon, Asia orientale e Asia nord-orientale.
Credito
Kim e altri 2024

“Le ascendenze legate all’Asia orientale e al Nord-est asiatico – afferma Ohashi – rappresentano oltre l’80 per cento dei genomi della popolazione moderna. Tuttavia, le dinamiche con cui la popolazione giapponese abbia acquisito queste caratteristiche genetiche, ovvero le origini dell’immigrazione, non sono del tutto chiare. Sono state proposte varie teorie, e le più accreditate sono i modelli di mescolanza bidirezionale e tridirezionale”. Il primo, spiegano gli esperti, suggerisce che la principale fonte di immigrazione era la stessa durante i periodi Yayoi e Kofun, mentre il modello tridirezionale presuppone due origini diverse. Per provare a rispondere a questi interrogativi, gli scienziati hanno analizzato il genoma completo di un individuo sepolto a Doigahama, il sito archeologico di un cimitero del periodo Yayoi, nella prefettura di Yamaguchi, in Giappone. Il gruppo di ricerca ha confrontato il materiale genetico con quello di popolazioni antiche e moderne dell’Asia orientale e del Nordest asiatico. L’analisi ha rivelato una stretta somiglianza con gli individui del periodo Kofun con distinte ascendenze correlate a Jomon, all’Asia orientale e al Nordest asiatico. Tuttavia, un confronto con i genomi moderni ha confermato che l’individuo Yayoi, fatta eccezione per le popolazioni giapponesi moderne, era più vicino alla genetica dei coreani moderni rispetto ad altre etnie non nipponiche. “I nostri risultati – conclude Ohashi – suggeriscono che tra i periodi Yayoi e Kofun, la maggior parte degli immigrati nell’arcipelago giapponese proveniva principalmente dalla penisola coreana. Il nostro prossimo obiettivo è quello di esaminare i genomi di più individui Yayoi chiarire perché oltre l’80 per cento dei componenti genomici della moderna popolazione giapponese derivino dall’immigrazione e come la mescolanza tra asiatici continentali e indigeni Jomon sia progredita all’interno dell’arcipelago giapponese”. (30Science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).