Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Adattabilità alberi dura per milioni di anni di cambiamenti climatici

(15 Ottobre 2024)

Roma – Sette degli alberi da foresta più comuni in Europa sono in grado di proteggere la loro diversità genetica da importanti cambiamenti nelle condizioni ambientali anche per milioni di anni. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Uppsala e pubblicato su Nature Communications. “Dal punto di vista della biodiversità, questo è molto positivo perché questi alberi sono specie chiave da cui dipendono molte altre specie”, afferma Pascal Milesi, professore di ecologia vegetale ed evoluzione presso l’Università di Uppsala e primo autore dello studio. I ricercatori miravano a studiare come la diversità genetica delle specie arboree fosse influenzata dai cicli dell’era glaciale. Gli alberi hanno vissuto periodi caldi e freddi. Durante l’ultima era glaciale, circa 10.000 anni fa, la gamma di alberi si è notevolmente ridotta. Gli scienziati pensavano quindi che la diversità genetica sarebbe stata bassa. Tuttavia, si è scoperto che era esattamente il contrario: le specie avevano un’elevata diversità genetica ed erano quindi resilienti ai drastici cambiamenti nel loro habitat. “Riteniamo che la ragione di questa elevata diversità genetica sia legata al modo in cui queste specie di alberi sono sopravvissute alle ere glaciali e al fatto che il polline degli alberi può viaggiare per migliaia di chilometri, riunendo alberi che crescono molto distanti. Questo è un segnale positivo. I processi evolutivi che erano in gioco in passato potrebbero anche essere utili per far fronte al rapido cambiamento climatico odierno”, afferma Milesi. Insieme a scienziati di 22 istituti di ricerca europei, ha studiato sette specie di alberi forestali comuni in Europa, raccogliendo aghi e foglie da circa 3.500 alberi in 164 diverse popolazioni in tutta Europa. Il loro DNA è stato poi estratto e analizzato. “Contrariamente a quanto si è pensato a lungo, i cicli dell’era glaciale hanno avuto scarso impatto sulla diversità genetica di queste sette specie chiave. Ciò è spiegato principalmente da una combinazione di caratteristiche uniche, vale a dire il lungo tempo di generazione e la capacità del loro polline di diffondersi per migliaia di chilometri”, afferma Milesi. Le specie studiate sono: Fagus sylvatica (Faggio europeo), Pinus pinaster (Pino marittimo), Quercus petraea (Rovere), Betula pendula (Betulla bianca), Pinus sylvestris (Pino silvestre), Picea abies (Abete rosso) e Populus nigra (Pioppo nero). (30Science.com)

 

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla