Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Progetto mira a difendere le piante selvatiche che hanno generato principali colture

(14 Ottobre 2024)

Roma – Avviato il progetto “Pro-Wild” che mira a preservare i “parenti selvatici” di alcune colture per preservare, caratterizzare e sfruttare meglio la diversità genetica dei parenti selvatici e per riprodurre colture più adattate. Il progetto si concentra su tre delle colture più ampiamente coltivate in Europa: grano, barbabietola da zucchero e colza. Il progetto “Pro-Wild”, che sarà attivo dal 2024 al 2029, affronterà tre aree principali: Conservazione in situ : mappatura, caratterizzazione e protezione delle specie marine pericolose nei loro habitat naturali. Conservazione ex situ : propagazione, conservazione e catalogazione delle specie al di fuori del loro ambiente naturale per salvaguardarne il materiale genetico. Attività di pre-allevamento : identificazione delle caratteristiche desiderabili  e incorporazione di queste caratteristiche in programmi di allevamento d’élite per migliorare la diversità genetica e la resilienza delle colture coltivate. L’obiettivo finale di “Pro-Wild” è migliorare l’adattabilità del grano, della barbabietola da zucchero e della colza alle mutevoli condizioni climatiche, mantenendo al contempo la resistenza a parassiti e malattie e migliorando la qualità dell’uso finale. Reintegrando la diversità genetica dei parenti selvatici, il progetto mira a migliorare la sostenibilità e la sicurezza dell’agricoltura in Europa e oltre, con partner di progetto in Turchia e Israele. “Pro-Wild” è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe, con il sostegno di UK Research and Innovation (UKRI) e della Segreteria di Stato svizzera per l’istruzione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI). (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla