Roma – “Qualche tempo fa avevo scritto che un premio Nobel per le scoperte rivoluzionarie e lo sviluppo delle reti neurali artificiali, che costituiscono le pietre miliari dell’IA, è una scelta obbligata”. Lo ha spiegato in un post sul suo profilo Facebook, il Premio Nobel per la fisica, Giorgio Parisi commentando la scelta dell’Accademia Svedese delle Scienze che oggi ha assegnato il Premio Nobel per la fisica a John Hopfield e Geoffrey Hinton per aver sviluppato le reti neurali artificiali.
“Penso che il premio Nobel per la fisica – spiega Parisi – dovrebbe continuare a diffondersi in più regioni della conoscenza fisica: la fisica sta diventando sempre più ampia e contiene molte aree di conoscenza che non esistevano in passato o non facevano parte della fisica. In poche parole, la fisica è quella parte della scienza che dipende essenzialmente dalla matematica ed è in grande espansione sia per motivi concettuali sia per l’incredibile potenza dei moderni computer”.
“Il modello di Hopfield – continua il Premio Nobel italiano – ha rappresentato un passo fondamentale nella formalizzazione del paradigma Hebbian, proponendo di identificare gli stati di memoria con i punti stazionari della dinamica in una rete di neuroni. Sebbene il modello di Hopfield non sia molto realistico dal punto di vista neurobiologico, la possibilità di analizzarlo quantitativamente con strumenti analitici tratti dalla meccanica statistica dei sistemi disordinati lo ha reso un paradigma fecondo e un punto di partenza per un’enorme varietà di sviluppi tecnici e concettuali. Si trattava di un piccolo passo indietro perché si assumeva che la dinamica dei neuroni soddisfacesse un principio di azione e reazione (che non è vero): la matrice di forza sinaptica non è simmetrica. È stato un gigantesco passo avanti perché ha permesso di utilizzare una panoplia di strumenti della meccanica statistica”.
“Tre anni fa Hopfield – ha cocnlcuso Parisi – è stato insignito della medaglia Boltzmann della IUPAP con la seguente motivazione: per aver esteso i confini della fisica statistica ai fenomeni della vita, dalla correzione cinetica nella trasmissione dell’informazione a livello molecolare alla dinamica delle reti neurali, creando un nuovo linguaggio per pensare alla computazione nel cervello. Sono pienamente d’accordo con questa motivazione e con questo meritato premio”.(30Science.com)