Valentina Di Paola

L’Antartide si inverdisce a un ritmo vertiginoso

(4 Ottobre 2024)

Roma – Negli ultimi 40 anni, la copertura vegetale della Penisola Antartica è più che decuplicata. Questo l’allarmante dato che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, condotto dagli scienziati dell’Università di Exeter, dell’Università di Hertfordshire e del British Antarctic Survey. Il team, guidato da Thomas Roland, ha utilizzato dati satellitari per valutare quanto la velocità e la progressione dell’inverdimento nella regione polare.

 

Norsel Point Credit Dan Charman

 

La Penisola Antartica, spiegano gli esperti, si sta riscaldando più velocemente rispetto alla media globale, e gli eventi di calore estremo stanno divenendo sempre più frequenti e intensi. Dal 1986 al 2021, riportano gli studiosi, la superficie coperta da vegetazione è aumentata da meno di uno a circa 12 chilometri quadrati. Allo stesso tempo, gli autori hanno rilevato che la tendenza all’inverdimento ha subito un’accelerazione di oltre il 30 per cento tra il 2016 e il 2021. “Il paesaggio è ancora quasi interamente coperto di neve e ghiaccio – precisa Olly Bartlett, dell’Università di Exeter – ma le piante che crescono nella Penisola Antartica sono per lo più muschi, e crescono in condizioni difficili. Il consolidamento di questi ecosistemi potrebbe portare a un incremento dell’entità dell’inverdimento”.

 

Ardley Island Credit Dan Charman

 

In Antartide, il suolo è povero e difficilmente adatto alla vegetazione, ma la crescita delle zone verdi aggiungerà materia organica e faciliterà la formazione del suolo, aumentando il rischio di invasione da parte di specie non autoctone e invasive. Gli scienziati sottolineano l’urgente necessità di ulteriori ricerche per stabilire i meccanismi climatici e ambientali specifici che stanno guidando la tendenza all’inverdimento. “Le nostre scoperte – conclude Roland – sollevano serie preoccupazioni sul futuro ambientale della Penisola Antartica e del continente nel suo complesso. Per proteggere la regione polare, dobbiamo comprendere questi cambiamenti e identificare con precisione cosa li stia provocando”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).