Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Grazie agli anelli degli alberi indagati gli effetti dell’innalzamento dei mari sulle foreste

(25 Settembre 2024)

Roma – Indagare l’impatto sulle foreste costiere dell’innalzamento del livello dei mari, utilizzando l’analisi degli anelli delle sezioni degli alberi. Questo l’obiettivo di un nuovo studio guidato dalla Drexel University e pubblicato su Frontiers in Forests and Global Change. “Il nostro studio – spiegano gli autori – si è addentrato in questo argomento utilizzando la dendrocronologia l’analisi degli anelli di crescita degli alberi, per esplorare le relazioni tra inondazioni, variabili climatiche e condizioni specifiche del sito. La dendrocronologia ci consente di comprendere le condizioni in cui gli alberi prosperano o lottano, con anelli di crescita più stretti che indicano periodi di stress. Tradizionalmente, sono state utilizzate semplici correlazioni per studiare queste relazioni, ma abbiamo impiegato una tecnica diversa: la regressione lineare potenziata dal gradiente. Questo approccio di apprendimento automatico può scoprire complessità che le correlazioni potrebbero non cogliere, come modelli di crescita non lineari in uno spettro di condizioni ambientali. Abbiamo applicato questo metodo in quattro siti, con tre specie di alberi comuni alle foreste costiere nel New Jersey e nel Delaware: pino loblolly, pino resinoso e agrifoglio americano. La nostra ipotesi era che l’innalzamento del livello del mare avrebbe portato a una crescita ridotta tra le specie. Tuttavia, i risultati sono stati molto più sfumati. Gli effetti dell’innalzamento del livello del mare sulla crescita degli alberi variavano a seconda della temperatura, delle precipitazioni e del sito. In un sito, abbiamo scoperto che l’agrifoglio americano cresceva meglio quando i livelli dell’acqua invernale erano più alti. I pini loblolly sembravano vulnerabili ai livelli dell’acqua autunnali. Abbiamo anche osservato frequenti risposte di crescita non lineari, dipingendo un quadro più complicato di come queste foreste reagiscono all’innalzamento del livello del mare e al cambiamento climatico. Abbiamo anche analizzato se i risultati potenziati dal gradiente indicassero che gli alberi avrebbero reagito meglio o peggio in base ai cambiamenti previsti di temperatura, precipitazioni e livelli dell’acqua. I nostri risultati hanno rivelato pochi modelli coerenti, evidenziando l’influenza delle specie e dei fattori specifici del sito sulla vulnerabilità complessiva”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla