Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Nuovi sensori eviteranno gli errori nel monitoraggio delle condizioni dei laghi

(17 Settembre 2024)

Roma – Con nuove tecnologie sarà possibile migliorare i laghi in relazione al fenomeno di eutrofizzazione – l’eccessiva crescita di alghe indotta da inquinamento – intervenendo per evitare danni ambientali. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università di Geoscienze della Cina, pubblicato sul Journal of Remote Sensing. “I compromessi tra le risoluzioni spaziali e temporali per gli strumenti di telerilevamento limitano la loro capacità di monitorare gli stati eutrofici dei laghi interni”, ha affermato l’autore corrispondente Linwei Yu, professore associato presso la China University of Geosciences. “La fusione spaziotemporale (STF) fornisce un modo conveniente per generare dati di telerilevamento con risoluzioni sia spaziali che temporali elevate, combinando informazioni multisensore, ed è stata ampiamente utilizzata per il monitoraggio su piccola scala delle dinamiche della superficie terrestre”. Tuttavia, hanno affermato i ricercatori, il problema è che gli errori di elaborazione e modellazione del monitoraggio fuso possono influenzare la qualità delle immagini, in particolare quando si catturano superfici riflettenti, come i laghi, che hanno un rapporto segnale/rumore (SNR) relativamente basso. Questo rapporto si riferisce alla differenza tra informazioni rilevanti e altri dettagli. “Questo studio presenta in via preliminare una valutazione completa per comprendere il potenziale e i limiti dell’applicazione delle tecniche STF per il monitoraggio della concentrazione di clorofilla-a (Chla) nei laghi eutrofici interni”, ha affermato l’autore corrispondente Huanfeng Shen, professore presso l’Università di Wuhan, spiegando che Chla è un indicatore dello stato di eutrofizzazione. “I risultati aiuteranno a fornire linee guida per progettare il quadro STF per il monitoraggio dell’ambiente acquatico delle acque interne con dati di telerilevamento”. I ricercatori hanno scoperto che i metodi STF catturano efficacemente lo stato altamente dinamico dei laghi interni eutrofici, ma che coloro che valutano le immagini dovrebbero prestare “particolare attenzione” alle fonti di errore. “Tra i fattori influenti, la correzione atmosferica e gli errori geometrici hanno un impatto significativo sui risultati della fusione”, ha affermato Yu. “Raccomandiamo una pipeline di lavoro in modo che le immagini di fusione possano essere integrate con osservazioni reali per produrre set di dati Chla temporalmente densi”. Secondo i ricercatori, la pipeline di lavoro, descritta in dettaglio nel loro studio, fornisce una comprensione completa del potenziale e delle incertezze implicite nell’uso dei metodi STF per applicazioni acquatiche. “Con questa comprensione, è fattibile stimare la concentrazione temporalmente densa di Chla nei laghi eutrofici interni combinando osservazioni multi-sensore”, ha affermato Shen. “Negli studi futuri, l’obiettivo è integrare i dati provenienti da sensori di diverse risoluzioni e generare set di dati Chla con risoluzioni sia spaziali che temporali elevate dei laghi su larga scala”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla