Valentina Di Paola

Le lucertole subacquee usano bolle per respirare sott’acqua

(18 Settembre 2024)

Roma – Gli Anolis equestris, comunemente noti come anolidi d’acqua o anolidi cavaliere, producono una bolla sopra le narici, che utilizzano per respirare sott’acqua ed evitare i predatori. A descrivere questo curioso comportamento uno studio, pubblicato sulla rivista Biology Letters, condotto dagli scienziati della Binghamton University, State University of New York. Il team, guidato da Lindsey Swerk, ha analizzato gli anolidi, delle lucertole semi-acquatiche che si trovano nelle foreste tropicali del Costa Rica meridionale. La letteratura scientifica aveva già dimostrato che questi animali sono in grado di respirare sott’acqua, ma non era chiaro se la bolla che producono sopra le narici svolgesse un ruolo in questa capacità o se fosse solo un riflesso respiratorio. Per colmare le lacune esistenti, gli autori hanno applicato sulla pelle delle lucertole una sostanza che inibiva la capacità di formare la bolla. “La pelle dei rettili è idrofobica – spiega Swierk – in genere, questo permette all’aria di attaccarsi alla pelle e di formare una bolla. Coprendo la superficie del derma con una crema emolliente, le bolle non possono formarsi”. L’indagine ha dimostrato che gli esemplari non trattati con l’emolliente restavano in acqua il 32 per cento più a lungo rispetto alle lucertole testate. L’analisi ha pertanto confermato che la bolla d’aria consente ai rettili di respirare per periodi più lunghi. “Nei prossimi step – continua Swierk – valuteremo se questa bolla viene utilizzata come branchia fisica, un espediente che permette agli insetti di respirare in immersione”. “Questo lavoro è davvero interessante – conclude Alexandra Martin, altra firma dell’articolo – perché non sappiamo molto sull’uso delle bolle nei vertebrati. Capire di più su come funzioni questo fenomeno potrebbe guidare gli studi su materiali bioispirati per prolungare le immersioni e le sessioni di apnea negli esseri umani”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).