Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Creata super lattuga più ricca di vitamina A

(16 Settembre 2024)

Roma – Un metodo innovativo per la biofortificazione delle foglie e di altri tessuti vegetali verdi ha permesso di creare una super lattuga più ricca di sostanze salutari come il beta-carotene, il principale precursore della vitamina A. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Istituto di ricerca per la biologia molecolare e cellulare vegetale (IBMCP), un centro congiunto del Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo (CSIC) e dell’Università Politecnica di Valencia (UPV) e pubblicato su Plant Journal. Il lavoro dimostra che utilizzando tecniche biotecnologiche e trattamenti ad alta intensità luminosa, i livelli di beta-carotene nelle foglie possono essere moltiplicati fino a 30 volte. Il beta-carotene è uno dei principali carotenoidi, pigmenti presenti naturalmente nelle piante e in altri organismi fotosintetici che apportano benefici alla salute, con proprietà antiossidanti, immunostimolanti e di miglioramento cognitivo. Nello specifico, il beta-carotene è il precursore principale dei retinoidi, composti chimici con funzioni essenziali per l’organismo (vista, proliferazione e differenziazione cellulare, sistema immunitario…), tra cui la vitamina A. Utilizzando piante di tabacco (Nicotiana benthamiana) come modello di laboratorio e lattuga (Lactuca sativa) come modello di coltivazione, il team guidato da Manuel Rodríguez Concepción, ricercatore del CSIC presso l’IBMCP, è riuscito ad aumentare il contenuto di beta-carotene nelle foglie senza influire negativamente su altri processi vitali come la fotosintesi. “Le foglie hanno bisogno di carotenoidi come il beta-carotene nei complessi fotosintetici dei cloroplasti per il loro corretto funzionamento”, spiega il ricercatore del CSIC. “Quando nei cloroplasti viene prodotto troppo o troppo poco beta-carotene, questi smettono di funzionare e alla fine le foglie muoiono. Il nostro lavoro ha prodotto e accumulato con successo il beta-carotene in compartimenti cellulari dove normalmente non si trova, combinando tecniche biotecnologiche e trattamenti con elevata intensità luminosa”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla