Valentina Arcovio

Una frana in Groenlandia ha causato 9 giorni di terremoto

(12 Settembre 2024)

Roma – Una frana verificatasi in una zona remota della Groenlandia ha causato un mega-tsunami che si è riversato avanti e indietro su un fiordo per nove giorni, generando vibrazioni in tutta la Terra. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati del Geological Survey of Denmark and Greenland (GEUS) e dell’University College di Londra. Il team, guidato da Stephen Hicks e Kristian Svennevig, ha utilizzato un modello matematico dettagliato per ricreare l’angolazione della frana, la struttura del fiordo e lo schizzo d’acqua. L’evento iniziale, non osservato dall’occhio umano, è stato il crollo di una cima montuosa alta 1,2 km nel remoto fiordo di Dickson. Questo evento, riportano gli esperti, ha provocato un’onda alta 110 metri, che si è estesa per una decina di chilometri lungo il fiordo. Il modello spiega che la massa d’acqua potrebbe essersi spostata avanti e indietro ogni 90 secondi, il che coinciderebbe con le registrazioni delle vibrazioni osservate a livello della crosta terrestre in tutto il mondo. Secondo gli esperti, la frana sarebbe il risultato dell’assottigliamento del ghiaccio ai piedi della montagna, che non è più in grado di sostenere la parete rocciosa sovrastante. “Anche se sappiamo che i sismometri possono registrare una varietà di fonti sulla superficie terrestre – afferma Hicks – questi dati sono senza precedenza, non era mai stata registrata un’onda sismica così duratura ed estesa. Per questo abbiamo coinvolto un gruppo multidisciplinare di 68 scienziati, provenienti da 40 istituzioni in 15 paesi”. Gli autori hanno combinato dati sismografici e infrasuoni, misurazioni sul campo, immagini satellitari e sul campo e simulazioni delle onde di tsunami. Sono state anche utilizzate delle immagini catturate dall’esercito danese, entrato nel fiordo pochi giorni dopo l’evento per ispezionare la parte crollata. “È stato davvero difficile inizialmente comprendere la fonte dei segnali sismici – sottolinea Svennevig – poi abbiamo scoperto che si trattava della prima frana associata a un’onda anomala in Groenlandia orientale. I dati e le stime sono piuttosto allarmanti: è stato calcolato che 25 milioni di metri cubi di roccia e ghiaccio potrebbero essersi schiantati nel fiordo. Anche lo tsunami è stato uno dei più alti osservati nella storia recente, e ha danneggiato parte della base di ricerca su Ella Ø”. “A causa dei cambiamenti climatici – conclude Thomas Forbriger, altra firma dell’articolo – diventerà sempre più imperativo caratterizzare e monitorare le regioni precedentemente considerate stabili. Questo tsunami unico nel suo genere ha messo alla prova i modelli numerici classici che in precedenza utilizzavamo per simulare solo poche ore di propagazione. Abbiamo dovuto ricorrere a una risoluzione numerica senza precedenti per catturare questo evento di lunga durata in Groenlandia. Ciò apre nuove strade nello sviluppo di metodi numerici per la modellazione delle onde anomale”. (30Science.com)

Valentina Arcovio