Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Indagate le cause di una straordinaria ondata di calore sull’altopiano Tibetano

(12 Settembre 2024)

Roma – Una particolare interazione di fattori climatici, nel contesto del riscaldamento globale, ha portato a un’ondata di calore record sull’altopiano Tibetano. È quanto emerge da uno studio guidato dall’Accademia cinese delle scienze e pubblicato su Weather and Climate Extremes. L’altopiano tibetano, spesso definito il “tetto del mondo”, è una regione unica e critica per la sua elevata altitudine e per la sua influenza sui modelli climatici globali. Il rapido riscaldamento dell’altopiano, più veloce della media globale, ha fornito condizioni favorevoli per il verificarsi di ondate di calore, che a loro volta rappresentano gravi minacce per la sostenibilità delle risorse idriche e la salute degli ecosistemi della regione. Comprendere questi eventi estremi è essenziale per prevedere e mitigare i loro impatti sull’ambiente e sulle comunità locali. Nell’estate del 2022, molte parti dell’emisfero settentrionale hanno sperimentato ondate di calore storiche. Tuttavia, l’ondata di calore che si è verificata sull’altopiano tibetano è passata in gran parte inosservata a causa della scarsa popolazione della regione. A differenza delle temperature estreme nelle zone di pianura, che spesso superano i 35 °C, le temperature estreme ad altitudini superiori ai 5.000 metri hanno raggiunto solo tra i 16 °C e i 22 °C al massimo. Mentre queste temperature sono comuni nelle pianure, pongono serie sfide all’ecosistema alpino dell’altopiano di Qiangtang (regione in cui l’ondata di calore si è verificata sopra i 5.000 metri), dove la temperatura media annuale è inferiore a 0 °C. Pertanto, comprendere e prevedere le ondate di calore nelle regioni ad alta quota è fondamentale nel contesto del riscaldamento globale. La nuova ricerca ha impiegato il metodo dell’analogo del flusso per quantificare i contributi della circolazione atmosferica e dell’umidità del suolo all’ondata di calore. Confrontando le condizioni attuali con gli analoghi storici, lo studio ha scoperto che entrambi i fattori hanno svolto ruoli sostanziali. Nello specifico, la ricerca mostra che la circolazione atmosferica ha rappresentato il 44,40 per cento delle anomalie di temperatura, mentre le anomalie di umidità del suolo hanno spiegato il 55,57 per cento. Lo studio evidenzia che l’accoppiamento tra umidità del suolo e temperatura ha amplificato significativamente l’intensità dell’ondata di calore, in particolare nelle aree ad alta quota dell’altopiano. “La nostra ricerca sottolinea il ruolo significativo che l’umidità del suolo gioca nell’influenzare le temperature estreme, soprattutto in una regione così sensibile e unica come l’altopiano tibetano”, ha affermato GUI Kexin, dottorando presso l’Istituto di fisica atmosferica dell’Accademia cinese delle scienze e primo autore dello studio. Lo studio esplora anche le implicazioni future del feedback terra-atmosfera sul calore estremo sull’altopiano tibetano, indicando che con il riscaldamento globale in corso, la frequenza e l’intensità di tali eventi di calore estremo sono destinate ad aumentare.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla