Lucrezia Parpaglioni

IA supererà il cervello umano una volta decifrato il ‘codice neurale’

(9 Settembre 2024)

Roma – Gli esseri umani sono destinati a progettare un’intelligenza artificiale, IA, superiore, con capacità e velocità maggiori del cervello umano, una volta decifrato il “codice neurale”. È quanto affermato da Eitan Michael Azoff, specialista in analisi dell’IA, nel suo nuovo libro, “Towards Human-Level Artificial Intelligence: How Neuroscience can Inform the Pursuit of Artificial General Intelligence“. Qui Azoff sostiene che uno dei passi critici verso la costruzione di una “IA di livello umano” è l’emulazione della coscienza nei computer. “Ciò che sbloccherà questo salto di qualità è la comprensione del “codice neurale””, ha detto Azoff. “Si tratta del modo in cui il cervello umano codifica le informazioni sensoriali e di come sposta le informazioni all’interno del cervello per eseguire compiti cognitivi, come il pensiero, l’apprendimento, la risoluzione di problemi, la visualizzazione interna e il dialogo interno”, ha spiegato Azoff. Esistono diversi tipi di coscienza e gli scienziati riconoscono che anche animali più semplici come le api possiedono un certo grado di coscienza. Si tratta per lo più di una coscienza priva di autoconsapevolezza, che gli umani sperimentiamo più da vicino quando sono totalmente concentrati su un compito. “La simulazione al computer può creare un cervello virtuale che, come primo passo, potrebbe emulare la coscienza senza autocoscienza”, ha dichiarato Azoff.  La coscienza senza autocoscienza aiuta gli animali a pianificare le azioni, a prevedere i possibili eventi e a ricordare gli incidenti del passato, e potrebbe fare lo stesso per l’intelligenza artificiale. Il pensiero visivo potrebbe anche essere la chiave per svelare il mistero della coscienza. L’IA attuale non “pensa” visivamente, ma utilizza “modelli linguistici di grandi dimensioni”, o LLM. Poiché il pensiero visivo ha preceduto il linguaggio negli esseri umani, Azoff suggerisce che la comprensione del pensiero visivo e la successiva modellazione dell’elaborazione visiva saranno un elemento fondamentale per l’IA di livello umano. “Una volta che avremo decifrato il codice neurale, progetteremo cervelli più veloci e superiori, con maggiore capacità, velocità e tecnologia di supporto che supereranno il cervello umano”, ha aggiunto Azoff. “Lo faremo innanzitutto modellando l’elaborazione visiva, che ci permetterà di emulare il pensiero visivo”, ha continuato Azoff. Ma, l’esperto lancia anche un avvertimento, suggerendo che la società deve agire per controllare questa tecnologia e prevenirne l’uso improprio. “Finché non avremo più fiducia nelle macchine che costruiamo, dovremo assicurarci, in primo luogo, che gli esseri umani abbiano il controllo esclusivo dell’interruttore di spegnimento e, in secondo luogo, dobbiamo costruire sistemi di IA con regole di sicurezza comportamentale”, ha concluso Azoff. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.