Roma – Dagli anni ’90 a oggi, la maggior parte delle città ha iniziato a svilupparsi in altezza piuttosto che in estensione. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Cities, condotto dagli scienziati dell’Università del New Hampshire. Il team, guidato da Steve Frolking, ha analizzato i dati satellitari raccolti dagli anni ’90 al 2020 per oltre 1.550 città in tutto il mondo allo scopo di ricostruire i cambiamenti degli ambienti legati alla crescita urbana. La direzione di espansione delle città, spiegano gli esperti, può influenzare la vita, gli spostamenti e l’impatto dell’ambiente sui residenti. Comprendere le tendenze generali, però, rappresenta una sfida complessa perché gli ambienti urbani sono grandi, variegati e in continua evoluzione. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno combinato due tipi di dati satellitari: informazioni di mappatura delle città in due dimensioni e dati sui riflessi delle microonde irradiate, che permettono di ricostruire gli ambienti in tre dimensioni. Stando a quanto emerge dall’analisi, negli ultimi 30 anni le città sono cresciute in fasi distinte in linea con lo sviluppo economico. In particolare, dagli anni ’90, specialmente nelle regioni in rapido sviluppo, si osserva un passaggio da un’espansione in larghezza a una crescita in altezza. Nonostante tale tendenza generale, sono emerse notevoli differenze in base alla regione considerata. Ad esempio, riportano gli studiosi, in Cina, nel sud-est asiatico e in Africa le città sono cresciute sia verso l’alto che verso l’esterno dagli anni 2010. Queste scoperte, concludono gli autori, potrebbero essere utili per comprendere l’urbanizzazione, dato che questo processo sta interessando gran parte della superficie terrestre. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Le città crescono sempre più in altezza piuttosto che in larghezza
(5 Agosto 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).