30Science.com

Pesce a rischio nel Mediterraneo, ce lo stiamo mangiando tutto

(30 Luglio 2024)

Roma – Mentre gli abitanti dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo si siedono a tavola per gustare i loro piatti di pesce estivi preferiti, Oceana risponde ad un recente rapporto della Commissione Europea chiedendo ulteriori azioni per porre fine alla pesca eccessiva e recuperare le popolazioni di nasello europeo e scampo. Oceana sollecita Francia, Italia e Spagna a intervenire con urgenza per prevenire la scomparsa di questi e altri pesci dai nostri menù, basandosi sui progressi ottenuti con il piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale.

Nonostante gli sforzi degli Stati membri per recuperare le popolazioni ittiche, in particolare la triglia nel Golfo del Leone, secondo le stime di Oceana il 57% delle popolazioni nel Mediterraneo occidentale è ancora sovrasfruttato. Infatti, alcune popolazioni di gambero viola, rosa e rosso in questo bacino marino sono in uno stato critico. Se i Paesi non smettono di sovrasfruttarli, Oceana stima che potrebbero raggiungere livelli così bassi da non avere più senso per la pesca commerciale. Questo sta già accadendo con il nasello europeo e lo scampo nel mar Ligure e nel nord Tirreno, che sono diventati così sovrasfruttati in queste acque che potrebbero presto non essere più redditizi.

Javier Lopez, Direttore della Campagna per la Pesca Sostenibile di Oceana in Europa, ha affermato: “La determinazione della Commissione Europea a far sì che i Paesi continuino ad attuare il Piano Pluriennale per il Mediterraneo occidentale porta con sé un bagliore di speranza per le specie sovrasfruttate in queste acque. Francia, Italia e Spagna devono fissare le possibilità di pesca per il prossimo anno a livelli tali da garantire il recupero di queste specie, con benefici a catena per gli ecosistemi marini e il futuro della pesca”.

A partire dal 2025, la sostenibilità dello sfruttamento delle popolazioni ittiche diventerà un obbligo. Più precisamente, il 1° gennaio è la data di scadenza fissata dal Piano per Francia, Spagna e Italia per garantire che i tassi di mortalità per pesca rientrino entro livelli sostenibili e compatibili con il rendimento massimo sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo per le sei specie demersali (che vivono sul fondo marino o in prossimità di esso) contemplate dal Piano, Oceana esorta gli Stati membri a:

Assegnare i giorni di pesca ai pescherecci a strascico a livelli consigliati dalla comunità scientifica
Migliorare la selettività degli attrezzi, in particolare per ridurre le catture di specie giovani come il nasello
Chiudere le aree alla pesca a strascico per proteggere gli habitat ittici essenziali – zone cruciali per la riproduzione, la deposizione delle uova e l’alimentazione
Adottare misure correttive per tutte le popolazioni in situazione critica per riportarle a livelli sani.
La Commissione è tenuta a presentare una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio per valutare il raggiungimento degli obiettivi del Piano a cinque anni dalla sua entrata in vigore. I risultati di questo rapporto saranno poi utilizzati per presentare agli Stati membri, a metà settembre, una proposta sulla definizione delle possibilità di pesca nel Mediterraneo per il prossimo anno.(30Science.com)

30Science.com
Agenzia di stampa quotidiana specializzata su temi di scienza, ambiente, natura, salute, società, mobilità e tecnologia. Ogni giorno produciamo una rassegna stampa delle principali riviste scientifiche internazionali e quattro notiziari tematici: Scienza, Clima & Natura, Salute, Nuova Mobilità e Ricerca Italiana contatti: redazione@30science.com + 39 3492419582