Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Siderurgia green rende redditizio minerale di ferro di bassa qualità

(29 Luglio 2024)

Roma – Un’industria siderurgica decarbonizzata che includa tecniche di rimozione dell’anidride carbonica nel suo arsenale a zero emissioni nette potrebbe utilizzare minerale di ferro di qualità inferiore. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sul “Journal of Cleaner Production” da ricercatori guidati dal Research Centre for Carbon Solutions dell’Università Heriot-Watt. L’acciaio è responsabile del 5-8 per cento delle emissioni di anidride carbonica a livello globale. Le sue emissioni totali sono aumentate nell’ultimo decennio, in gran parte a causa dell’aumento della domanda. Pertanto, la commercializzazione di nuovi processi di produzione a zero emissioni è fondamentale. Il professor Phil Renforth e il suo team descrivono nello studio come una profonda riduzione delle emissioni nell’industria siderurgica, abbinata a leve finanziarie, potrebbe non solo far sì che l’acciaio diventi carbon negative, ma potrebbe anche rendere fattibile l’uso di minerale di ferro di qualità inferiore. Il professor Renforth ha affermato: “Questa potrebbe essere la ciliegina sulla torta per l’industria siderurgica e aprire nuove opportunità di investimento nel Regno Unito. Abbiamo sviluppato un modello tecnico-economico su misura che stimola scenari in cui la produzione di acciaio viene potenziata con interventi sui cambiamenti climatici. Ci siamo concentrati su misure come la riduzione diretta del ferro, i riducenti a base di biomassa e la cattura e lo stoccaggio del carbonio, poiché sono stati identificati dall’Agenzia internazionale per l’energia come i percorsi più probabili per raggiungere emissioni nette pari a zero. Il Regno Unito ha circa 180 milioni di tonnellate di scorie di scarto derivanti dalla produzione di acciaio. Se l’industria utilizzasse questo materiale per catturare l’anidride carbonica atmosferica, ad esempio, abbinando la cattura diretta dell’aria a un sistema di reazione minerale, potrebbe rimuovere fino a una gigatonnellata di anidride carbonica all’anno entro il 2050. Ciò dovrebbe essere sostenuto da forti incentivi governativi, circa 200-500 dollari a tonnellata. La decarbonizzazione farà aumentare il costo dell’acciaio, quindi deve esserci un motore per il cambiamento. Inoltre, si tratta di tecnologie nascenti che richiedono investimenti significativi se si vuole che vengano implementate su scala significativa. Aggiungere un incentivo alla rimozione del carbonio potrebbe compensare il costo della decarbonizzazione.” Il modello di Renforth ha riservato una grande sorpresa ai ricercatori del carbonio. “Sorprendentemente, il modello dimostra che una volta che vengono messi in atto incentivi finanziari e tecnologie di rimozione del carbonio, i minerali di qualità inferiore diventano commercialmente redditizi”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla