Roma – La biodiversità è crollata nella fossa di Atacama nell’oceano Pacifico orientale, uno degli ecosistemi marini più produttivi al mondo. Questo secondo uno studio pubblicato su Global Change Biology da un team di ricerca guidato dalla King Abdullah University of Science and Technology. I ricercatori hanno esaminato il DNA nei campioni di sedimenti dei fondali oceanici per valutare i cambiamenti negli organismi viventi all’interno di uno degli ecosistemi marini più produttivi al mondo: la fossa di Atacama appunto nell’oceano Pacifico orientale, che si trova a circa 100 miglia dalla costa del Perù e del Cile e giace a una profondità massima di 5 miglia sotto la superficie. Lo studio è importante perché gli ecosistemi attorno alla Fossa di Atacama sono stati sottoposti a pesca intensiva e sono influenzati dal cambiamento climatico. Le analisi hanno mostrato un forte calo della biodiversità dal 1970 al 1985 che si allinea con uno degli eventi El Niño più forti conosciuti, così come con gli sforzi di pesca intensivi nella zona. I ricercatori hanno anche scoperto un impatto diretto della temperatura della superficie del mare sulla composizione della vita marina nel tempo. “Nonostante non siano stati registrati in passato, ora sappiamo di più sugli effetti della pesca eccessiva e degli eventi climatici estremi sulla biodiversità marina”, ha affermato l’autore corrispondente Diego Elihú Rivera Rosas, uno studente di dottorato presso la King Abdullah University of Science and Technology, in Arabia Saudita. “Ci auguriamo che studiando questi eventi in passato, possiamo anticipare scenari simili e rispondere di conseguenza per proteggere e salvare la vita marina in futuro”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Crollata la biodiversità nella Fossa di Atacama, l’ecosistema oceanico tra i più ricchi al mondo
(24 Luglio 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla