Roma – Una piattaforma cerimoniale lunga nove chilometri e larga più di uno, nascosta per millenni nella pianura del Tabasco, rivela l’origine dell’urbanistica e del pensiero cosmico dei Maya. La ricerca, pubblicata su Science Advances e condotta da un’équipe internazionale guidata da Takeshi Inomata dell’Università dell’Arizona, ha ricostruito nel dettaglio il complesso di Aguada Fénix, il più antico sito monumentale dell’America centrale, datato tra il 1050 e il 700 a.C. Gli archeologi hanno utilizzato rilievi LiDAR (Light Detection and Ranging) e analisi stratigrafiche per mappare il terreno, rivelando piattaforme, piazze rialzate, canali e depositi rituali distribuiti secondo un preciso orientamento astronomico. Le strutture principali tracciano una croce perfetta, in cui ogni braccio rappresenta una direzione cosmica, riflettendo un modello simbolico dell’universo.
- Nascondiglio cruciforme dopo lo scavo (Nascondiglio NR10-11) Credito Takeshi Inomata
- Mappa di Aguada Fénix. La mappa si basa sui dati LiDAR ottenuti dal National Center for Airborne Laser Mapping (NCALM) e dall’Instituto Nacional de Estadística y Geografía (INEGI). Le linee bianche indicano gli assi nord-sud ed est-ovest del sito. Altopiani, strade rialzate, corridoi, canali e la laguna sono mostrati in colori diversi. Credito Inomata et al., Sci. Adv. 11, eaea2037
- Deposito cruciforme trovato nella piazza del Gruppo E. (A) Posizioni delle unità di scavo nel Gruppo E sull’altopiano principale. (B) Deposito cruciforme visto da est. (C) Oggetti di argilla a forma di ascia trovati sul fondo della grande fossa cruciforme (Deposito NR10). (D) Pigmenti e conchiglie trovati sul fondo della piccola fossa cruciforme (Deposito NR11). Credito Inomata et al., Sci. Adv. 11, eaea2037
- Posizioni delle cache NR3-9 mostrate in pianta e profilo della fossa cruciforme Credito Inomata et al., Sci. Adv. 11, eaea2037
- Oggetti in pietra verde rinvenuti nelle nicchie NR6-9. (A) Nicchia NR6. Il grande oggetto inciso raffigura probabilmente un coccodrillo. (B) Nicchia NR8. Conteneva cinque asce in pietra verde e un ornamento disposto a forma di petalo di fiore, ma probabilmente conteneva altri oggetti prima di essere tagliato dalla Nicchia NR9. (C) Tutti gli oggetti rinvenuti nella Nicchia NR7. La nicchia conteneva 18 oggetti in pietra disposti a croce. (D) Vista frontale e laterale di una sottile placca di giada rinvenuta nella parte centrale della Nicchia NR9. Potrebbe essere stata utilizzata come placca appesa a una cintura o come pendente. Probabilmente rappresenta una donna in posizione di parto. Sembra essersi rotta durante la realizzazione della tacca in alto a destra. (E) Due lati degli oggetti in giada, ciascuno con due perforazioni trasversali, rinvenuti nella Nicchia NR9. Potrebbero essere stati utilizzati insieme come fascia per la testa o collana. (F) Vista laterale del primo oggetto da sinistra in (E). (G) Vista laterale del terzo oggetto da sinistra in (E). (H) Pettorale probabilmente rappresentante un uccello rinvenuto nella parte centrale della Cache NR9 Credito Inomata et al., Sci. Adv. 11, eaea2037
- Deposito NR10/11 rinvenuto nella fossa cruciforme. (A) Pigmento blu (azzurrite) rinvenuto nella parte settentrionale del deposito NR11. (B) Pigmento verde (malachite) rinvenuto nella parte orientale. (C) Pigmento giallo (ocra contenente goethite) rinvenuto nella parte meridionale. (D) Conca lattiginosa atlantica (M. costatus) e una valva di ostrica spinosa marina (Spondylus sp.) rinvenute nella parte occidentale. Il labbro esterno della conca è stato parzialmente tagliato e la superficie esterna dell’ostrica spinosa è stata levigata. Anche i bordi dell’ostrica spinosa sono stati rimossi per formare una forma quadrata e la valva conteneva almeno due fori appositamente praticati, forse per essere utilizzati come pendente. (E) Lato inferiore della conca lattiginosa atlantica. (F) Esterno di ostrica spinosa marina. (G) Valva di un’ostrica perlifera marina (Pinctada sp.) rinvenuta nella parte meridionale. Anche la superficie esterna di questa ostrica è stata levigata. (H) Vista ravvicinata di uno degli oggetti in argilla a forma di ascia con pigmento rosso rinvenuti nella Cache NR10.
- Ornamento di giada raffigurante una donna che partorisce, rinvenuto nella Cache NR9 Credito Takeshi Inomata
- Nascondi NR7 con oggetti di giada Credito Takeshi Inomata
- Memorizza NR9 con oggetti di giada Credito Takeshi Inomata
“Aguada Fénix era una rappresentazione fisica del cosmo e della connessione tra comunità e natura,” ha spiegato Inomata. “È straordinario che una società ancora priva di re e gerarchie sia stata in grado di costruire un’opera tanto imponente e accurata.” L’analisi dei sedimenti e la datazione al radiocarbonio hanno confermato che il complesso fu realizzato durante il periodo preclassico iniziale, un’epoca di transizione dalla vita nomade a quella agricola stanziale. Nei depositi rituali sono stati ritrovati frammenti di giada, ossa animali, pigmenti rossi e verdi e strumenti litici, testimonianza di cerimonie collettive legate al ciclo agricolo e alla rigenerazione del mondo. Le dimensioni e la simmetria del sito indicano una pianificazione precisa, frutto di una collaborazione comunitaria piuttosto che di un potere centralizzato. Il modello di Aguada Fénix anticipa i principi architettonici e religiosi dei grandi centri classici come Tikal e Palenque, ma qui la costruzione fu collettiva e non imposta da un’élite. “La cooperazione sociale, e non la coercizione politica, fu la forza che rese possibile questa impresa,” ha osservato Inomata. “Aguada Fénix dimostra che la monumentalità può nascere dalla condivisione di un’idea cosmica comune.” La ricerca, realizzata con l’Università di Tokyo e il National Institute of Anthropology and History del Messico, illumina le origini spirituali delle civiltà mesoamericane. Il “cosmogramma” di Aguada Fénix sarebbe stato un modello per la successiva organizzazione urbana, basata sui punti cardinali e sui cicli solari, elementi centrali nella cultura maya.(30Science.com)










