Roma – La catastrofica eruzione del vulcano di Thera (Santorini), una delle più imponenti degli ultimi 10.000 anni, potrebbe essere avvenuta prima dell’unificazione dell’Egitto sotto il faraone Ahmose, e non durante il Nuovo Regno come finora ritenuto. Lo rivela un nuovo studio condotto dall’Università Ben-Gurion del Negev e dall’Università di Groningen, pubblicato su PLOS One, che per la prima volta ha ottenuto l’autorizzazione a eseguire datazioni radiocarboniche dirette su reperti egizi custoditi nei musei britannici. La ricerca, guidata da Hendrik J. Bruins del Jacob Blaustein Institutes for Desert Research (BGU) e Johannes van der Plicht dell’Università di Groningen, ridisegna la cronologia dell’antico Egitto e i suoi rapporti con le civiltà del Mediterraneo orientale.

La regione del Mediterraneo orientale e l’Egitto, con l’indicazione dell’ubicazione del vulcano Thera (Santorini) e di altri luoghi menzionati nel testo.
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Basato su Mapcarta, la mappa aperta con licenza CC BY © OpenStreetMap, Mapbox e Mapcarta.
“Le nostre analisi – spiega Bruins – mostrano che l’eruzione di Santorini è avvenuta durante il Secondo Periodo Intermedio, prima dell’ascesa di Ahmose e dell’inizio della XVIII dinastia. Ciò significa che il Nuovo Regno iniziò più tardi del previsto e che il periodo di frammentazione politica dell’Egitto durò più a lungo di quanto si pensasse”. I ricercatori hanno ricevuto un permesso eccezionale dal British Museum e dal Petrie Museum per prelevare campioni da materiali organici risalenti alla transizione tra il Secondo Periodo Intermedio e il Nuovo Regno. Tra questi, una mattonella di fango dal Tempio di Ahmose ad Abido, un tessuto funerario appartenente a Satdjehuty (entrambi al British Museum) e sei statuette lignee shabti provenienti da Tebe (Petrie Museum).

Reperto in mattoni di fango EA 32689 (British Museum) proveniente dal Tempio di Ahmose ad Abido, recante il prenome (nome sul trono) Nebpehtire impresso del faraone Ahmose. Le datazioni al radiocarbonio supportano una cronologia bassa per l’inizio della XVIII dinastia.
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Foto di HJ Bruins, 2018 © The Trustees of the British Museum, Londra. Condivisa con licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 4.0.
Le nuove datazioni radiocarboniche, eseguite con metodi ad alta precisione presso i laboratori dell’Università di Groningen, hanno mostrato che i reperti legati ad Ahmose sono più recenti rispetto alle ceneri di Thera. Di conseguenza, l’eruzione del vulcano non può essere collocata nel Nuovo Regno, ma in una fase precedente, nel pieno del Secondo Periodo Intermedio, quando l’Egitto era ancora diviso tra dinastie locali. L’eruzione di Thera è da decenni uno dei punti di riferimento per sincronizzare le cronologie dell’Egitto, della Grecia e del Vicino Oriente. Tuttavia, la data precisa dell’evento – stimata tra la fine del XVII e il XVI secolo a.C. – è rimasta a lungo oggetto di dibattito tra archeologi, geologi e fisici nucleari.

Shabti UC 40179 proveniente dall’antica Tebe, che può essere attribuito all’inizio della XVIII dinastia. La sua datazione al radiocarbonio supporta una cronologia bassa per i regni di Nebpehtire Ahmose e di suo figlio Amenhotep I.
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Foto di HJ Bruins (2017), pubblicata con l’autorizzazione del Petrie Museum of Egyptian and Sudanese Archaeology (University College London) con licenza CC BY.
I nuovi risultati favoriscono la cosiddetta “cronologia bassa”, secondo cui l’eruzione sarebbe avvenuta nel tardo XVII secolo a.C., diversi decenni prima dell’unificazione egizia. Questa ricollocazione temporale ha profonde implicazioni per la storia dei contatti tra Egitto, Creta minoica e Levante, influenzando la datazione di scambi commerciali, influenze artistiche e crisi politiche regionali. “L’eruzione di Santorini è stata un evento globale, paragonabile per potenza a quella del Krakatoa,” osserva van der Plicht. “Capire quando avvenne significa rivedere il calendario dell’antico mondo mediterraneo”. Lo studio apre anche nuove prospettive metodologiche: “Per la prima volta – aggiunge Bruins – abbiamo potuto confrontare campioni egizi datati radiometricamente con le evidenze vulcaniche di Thera, eliminando molte incertezze basate solo su confronti archeologici o stilistici”. Secondo gli autori, la ricerca segna un passo decisivo verso una ricostruzione più coerente delle cronologie regionali e invita a rivalutare la durata del Secondo Periodo Intermedio, un’epoca finora considerata di transizione ma che potrebbe aver coperto un arco di tempo ben più lungo.(30Science.com)

