30Science.com

Scoperto pannello d’arte rupestre che potrebbe raffigurare il primo Faraone

(11 Luglio 2025)

Roma – Nei pressi della città di Assuan nell’Alto Egitto, gli archeologi belgi guidati da Dorian Vanhulle hanno scoperto un pannello di arte rupestre che potrebbe essere la più antica raffigurazione di un Faraone mai trovata fino ad aggi. Il pannello risale infatti al IV millennio avanti Cristo, periodo in cui si è formata l’unità politica dell’Egitto. “Analisi tipologiche e comparative dell’incisione, interpretata come una barca processionale con una figura umana seduta – si legge nell’articolo pubblicato su Antiquity – vengono utilizzate per suggerire che sia stata realizzata all’alba della Prima Dinastia, aggiungendosi così al limitato corpus di autorità politica espresso nell’arte rupestre protodinastica. Scoperta sulla riva occidentale del Nilo ad Assuan, l’incisione raffigura un presunto rappresentante di un’autorità seduto su una barca processionale, una scena altrimenti ben attestata nell’iconografia tardo predinastica (Naqada IIC–D, c . 3450–3350 a.C.) e protodinastica (Naqada IIIA–B, c . 3350–3085 a.C.).

Le somiglianze stilistiche tra questo pannello roccioso decorato e l’immaginario ufficiale protodinastico e dell’inizio della I dinastia suggeriscono l’esistenza di specialisti di arte rupestre incaricati dalle autorità regionali. La composizione incisa è composta da una barca ornata trainata da cinque figure sulla destra. La barca è spinta da una figura in piedi che regge un timone e trasporta quella che sembra una figura seduta. L’incisione è posizionata sul bordo orientale di una lunga tela di arenaria piatta e altrimenti intatta, visibile dalla strada moderna, sebbene il disegno sia troppo piccolo per essere osservato da quella distanza. “L’imbarcazione – scrivono gli autori – è costituita da uno scafo a forma di falce completato da due estremità verticali. L’apice della prua (raffigurata a destra) termina con una barra orizzontale da cui emergono due brevi ghirlande che si arricciano verso l’interno e un’altra che cade verticalmente verso l’esterno. La poppa (raffigurata a sinistra) adotta un movimento leggermente incurvato e mostra un profilo arrotondato. La figura stante, con testa arrotondata e spalle quadrate, è incuneata tra la poppa e la struttura del ponte posteriore. Sono raffigurati solo il braccio destro e la gamba anteriore, mentre gli altri arti sono nascosti per effetto della prospettiva. La figura impugna un lungo timone-remo che termina con una pala arrotondata. La prua è orientata verso il nord geografico e l’imbarcazione è quindi raffigurata mentre naviga a valle, controvento, il che potrebbe giustificare la presenza delle figure stilizzate che sembrano tirarla. Tuttavia, anche se la direzione del viaggio è casuale, è presumibile che le imbarcazioni cerimoniali, prive di mezzi di propulsione adeguati, venissero sempre trainate. L’imbarcazione presenta due strutture di coperta. Una è biforcuta e consiste in una struttura approssimativamente quadrata appoggiata sul ponte, il cui interno è attraversato da due diagonali smussate, sormontata da un riparo a volta. Una breve barra verticale è visibile nell’angolo superiore destro della struttura a volta, suggerendo forse la presenza di un palo o di un’aggiunta simile. La forma incisa all’interno del riparo è interpretata come una figura umana seduta, di cui sono visibili solo la testa e la spalla destra, insieme a un allungamento del mento tipico delle raffigurazioni dei primi sovrani, che potrebbe indicare la barba finta indossata dai re fin dalla Prima Dinastia. Sebbene questa identificazione non sia inconfutabile, un’attenta osservazione del pannello e la sua ricostruzione fotogrammetrica non lasciano altra conclusione soddisfacente. Il tratto verticale sulla testa della figura seduta non è facilmente spiegabile, sebbene possa trattarsi di un copricapo di qualche tipo. La seconda struttura sul ponte è simile alla prima ed è collegata ad essa da due brevi barre orizzontali. I pilastri laterali di questa seconda struttura sono leggermente più alti del suo tetto e due elementi curvi sono fissati all’angolo superiore destro dietro la prua. Questi potrebbero rappresentare delle corna”. LA scoperta è una conferma del ruolo che avevano all’epoca queste raffigurazioni di arte rupestre e il loro significato simbolico. “L’arte rupestre egizia – spiega l’autore – contribuì alla visualizzazione di messaggi di autorità nel paesaggio e, quindi, alla costruzione politica del territorio. A partire dal periodo protodinastico, le produzioni di arte rupestre predinastica classica furono progressivamente sostituite da produzioni strategicamente localizzate e limitate alla valle del Nilo e al suo entroterra. Le composizioni rupestri divennero uno strumento a disposizione delle autorità per comunicare, marcare il paesaggio e affermare il proprio potere. L’arte rupestre non era una pratica casuale, ma piuttosto un’azione sociale che seguiva regole e aveva significati, funzioni e obiettivi intrinseci”.(30Science.com)

 

30Science.com
Agenzia di stampa quotidiana specializzata su temi di scienza, ambiente, natura, salute, società, mobilità e tecnologia. Ogni giorno produciamo una rassegna stampa delle principali riviste scientifiche internazionali e quattro notiziari tematici: Scienza, Clima & Natura, Salute, Nuova Mobilità e Ricerca Italiana contatti: redazione@30science.com + 39 3492419582