Gianmarco Pondrano d'Altavilla

AIE, mercato dei minerali critici sempre più concentrato, a rischio catene di fornitura

(21 Maggio 2025)

Roma – I mercati dei minerali critici rischiano di subire gravi perturbazioni a causa della crescente concentrazione, in particolare nella raffinazione e nella lavorazione, e della diffusione delle restrizioni all’esportazione, ha affermato l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) in un rapporto pubblicato mercoledì. “Anche in un mercato ben fornito, le catene di approvvigionamento minerarie critiche possono essere altamente vulnerabili agli shock dell’offerta, siano essi dovuti a condizioni meteorologiche estreme, guasti tecnici o interruzioni degli scambi commerciali”, ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol. “L’impatto di uno shock dell’offerta può essere di vasta portata, comportando prezzi più elevati per i consumatori e riducendo la competitività industriale”. Secondo l’AIE, si prevede che la quota media dei tre principali fornitori di materiali raffinati diminuirà solo marginalmente entro il 2035, attestandosi all’82 per cento, tornando di fatto ai livelli di concentrazione osservati nel 2020. Si prevede che la Cina, forza dominante nel settore, continuerà ad aumentare le sue capacità di raffinazione a un ritmo più veloce rispetto al resto del mondo entro il 2035. Questa elevata concentrazione aumenta il rischio di shock dell’offerta sul mercato globale, soprattutto con il crescente numero di misure di controllo delle esportazioni di minerali essenziali, ha affermato l’AIE. Si prevedono tendenze simili nel settore dell’estrazione, con una minore diversificazione prevista per rame, nichel e cobalto, mentre si prevede un allentamento della concentrazione nell’estrazione di litio, grafite e terre rare. Per quanto riguarda il rame, l’attuale pipeline di progetti minerari indica un potenziale deficit di approvvigionamento del 30 per cento entro il 2035, a causa della diminuzione della qualità del minerale, dell’aumento dei costi di capitale, delle limitate scoperte di risorse e dei lunghi tempi di consegna, ha affermato l’AIE. Si prevede che la domanda in rapida crescita di litio come parte integrante della transizione energetica spingerà il mercato in deficit entro il 2030, ma le prospettive per lo sviluppo di nuovi progetti sul litio sono molto più favorevoli rispetto a quelle sul rame.(30Science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla