Roma – Per quel che riguarda l’assistenza allo sviluppo internazionale “è fondamentale un rapido cambiamento di rotta da parte dell’Europa e dell’Italia per colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti e potenziare il loro ruolo come donatori globali, in particolare nel settore sanitario”. E’ quanto sostiene l’Accademia dei Lincei che ha lanciato un appello ai decisori politici nazionali ed europei, affinché agiscano subito per far fronte al ritiro voluto da Trump dal grosso dei programmi di assistenza ai pesi maggiormente in difficoltà. “La decisione dell’Amministrazione Trump – si legge nell’appello – di ridurre drasticamente i finanziamenti di USAID per l’assistenza allo sviluppo solleva drammatiche preoccupazioni per salute e benessere nei paesi più vulnerabili. Le stime suggeriscono che la riduzione di USAID per il prossimo anno fiscale potrebbe raggiungere i 10 miliardi, con potenziali ulteriori tagli di 30-40 miliardi nei successivi tre/cinque anni. Sono così a rischio interi programmi essenziali di assistenza sanitaria, dove si registrano già effetti devastanti. Gli studi prevedono un aumento drammatico della mortalità negli anni a venire, con milioni di decessi legati a malattie come AIDS e tubercolosi, oltre ad un incremento significativo nella malnutrizione infantile. Ad esempio, si stima che un blocco totale degli aiuti statunitensi causerebbe 25 milioni di morti evitabili fra il 2025 e il 2040. Ancora, Il blocco del sostegno alla Global Alliance for Vaccines and Immunizations (GAVI), cui gli USA contribuiscono per il 15 per cento, si tradurrebbe in 75 milioni di bambini non vaccinati e oltre un milione di morti”. A fronte di questo panorama preoccupante sono proprio l’Europa e in particolare l’Italia a dover sentire la responsabilità di fare un passo in avanti. “ La cancellazione dei programmi statunitensi evidenzia la necessità di un intervento attivo da parte dell’Europa e dell’Italia per supportare i paesi più poveri – continuano i Lincei – L’Italia è l’ottavo maggiore donatore mondiale, con 5,5 miliardi di dollari nel 2023, ma la sua quota di RNL (Reddito Nazionale Lordo) dedicata all’ODA (Official Development Assistance) è solo dello 0,27 per cento, inferiore a quelle di paesi come Germania e Francia. Rispetto al suo totale ODA, la componente dedicata all’assistenza sanitaria è stimata al 7 per cento. Il Piano Mattei per l’Africa può rafforzare l’impegno italiano, che ha però limitate risorse iniziali e non forte priorità per il settore sanitario”. Un impianto di aiuti che non va solo rafforzato, ma anche indirizzato a una maggiore responsabilizzazione dei paesi riceventi in un orizzonte di crescente autonomia degli stessi. “Non meno importante in questa ottica – conclude l’appello – affiancare l’imperativo di affrontare l’emergenza con un impegno programmato di capacity building e promozione dell’ownership dei riceventi, intesa come assunzione di leadership locale nella definizione e gestione delle politiche sanitarie, quale condizione imprescindibile per una cooperazione efficace, sostenibile e realmente emancipatrice che renda i Paesi a basso reddito sempre meno dipendenti dall’aiuto internazionale”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
USAID, Lincei chiede a Europa e Italia di colmare il vuoto lasciato da Trump
(22 Maggio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla