Roma – Quantità di gas, tipi di roccia e condizioni in cui si trova, modo in cui si sposta nel sottosuolo. Sono queste le caratteristiche geologiche da considerare per rilevare fonti pulite di idrogeno naturale. A descriverle uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Reviews Earth & Environment, condotto dagli scienziati dell’Università di Oxford, dell’Università di Durham e dell’Università di Toronto. Il team, guidato da Jon Gluyas, Chris Ballentine e Barbara Sherwood Lollar, ha valutato gli ingredienti geologici necessari per trovare fonti pulite di idrogeno naturale, un elemento prodotto dalla Terra nel corso delle ere geologiche e accumulato nella crosta. L’industria dell’idrogeno, spiegano gli esperti, è valutata a circa 135 miliardi di dollari, ed è essenziale per la produzione di fertilizzanti e di altri importanti prodotti chimici per la società. L’idrogeno è infatti una fonte di energia pulita fondamentale per le future tecnologie a basse emissioni di carbonio, con un mercato che si stima possa raggiungere i 1.000 miliardi di dollari entro il 2050, e una richiesta che potrebbe aumentare da 90 a 540 milioni di tonnellate. Attualmente, l’idrogeno viene prodotto dagli idrocarburi, con i gas di scarico che contribuiscono al 2,4 per cento delle emissioni globali di anidride carbonica.
- Idrogeno naturale rilasciato naturalmente sulla superficie terrestre dalle falde acquifere nelle rocce dello Scudo Canadese. Foto: Stable Isotope Lab, Università di Toronto. Credito Laboratorio di isotopi stabili dell’Università di Toronto
- Pozzo d’acqua abbandonato, Montana, USA. La misurazione dei gas disciolti nelle falde acquifere potrebbe aiutare a scoprire l’idrogeno naturale. Foto: Chris Ballentine, Università di Oxford Credito Chris Ballentine, Università di Oxford
Negli ultimi miliardi di anni, la crosta continentale terrestre ha prodotto una quantità di idrogeno gassoso sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico dell’umanità per almeno 170 mila anni. Sebbene una parte di questo sia andata perduta o sia inaccessibile, l’idrogeno disponibile potrebbe offrire una fonte naturale e pulita di questa preziosa risorsa naturale. I ricercatori hanno scoperto che per individuare serbatoi di idrogeno è fondamentale considerare la quantità di gas prodotta, i tipi di roccia e le condizioni in cui si forma, insieme alle variabili che permettono lo sviluppo di giacimenti e quelle che invece ne provocherebbero la distruzione. “Sappiamo che i microbi sotterranei – afferma Lollar – si nutrono di idrogeno. Evitare ambienti che li mettano a contatto con l’idrogeno è importante per preservare questa risorsa”. Gli autori hanno dimostrato che gli ingredienti per un sistema completo dell’idrogeno si possono trovare in una serie di contesti geologici comuni all’interno della crosta. Alcuni di questi possono essere geologicamente giovani, e l’idrogeno che producono risalirebbe al massimo a qualche decina di milioni di anni fa. I più antichi, invece, si sono formati centinaia di milioni di anni fa. “Combinare gli ingredienti per trovare l’idrogeno – conclude Ballentine – è molto complicato. Basta un piccolo errore in uno dei fattori, e si rimane delusi. Abbiamo l’esperienza giusta per combinare questi ingredienti e trovare quella ricetta”.(30Science.com)