Roma – Quantificata l’esposizione ai raggi ultravioletti, UV, sulla superficie di Marte, grazie all’analisi dei dati raccolti nel cratere Gale nell’arco di cinque anni marziani. A farlo uno studio condotto da Daniel Viúdez-Moreiras e colleghi, appartenenti a istituti di ricerca coinvolti nell’analisi dei dati del rover Curiosity della NASA, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Gli autori hanno quantificato la dose biologica efficace, BED, di radiazione UV sulla superficie marziana, una misura che tiene conto del tipo, dell’energia e dell’impatto biologico delle radiazioni. I risultati hanno evidenziato che la BED su Marte è di ordini di grandezza superiore rispetto a quella terrestre, principalmente a causa dell’atmosfera marziana più sottile e dell’assenza di uno spesso strato di ozono, che sulla Terra protegge efficacemente dai raggi UV. Inoltre, lo studio ha mostrato che le dosi di radiazione UV su Marte subiscono rapide e significative fluttuazioni, con variazioni superiori al 30% in pochi giorni marziani, dovute principalmente alle variazioni della polvere atmosferica. Questo aspetto introduce una complessità aggiuntiva nella valutazione dell’esposizione biologica sulla superficie del pianeta. Gli autori hanno anche valutato l’impatto di queste radiazioni UV sui microrganismi terrestri che potrebbero essere accidentalmente trasportati su Marte dalle missioni robotiche o umane e hanno scoperto che sarebbero necessarie diverse ore di esposizione per ridurre la vitalità microbica del 99%, suggerendo che le radiazioni UV da sole non sono sufficienti a garantire la sterilizzazione della superficie marziana. Questo implica che future missioni su Marte dovranno considerare misure aggiuntive di protezione per evitare contaminazioni biologiche. In sintesi, lo studio fornisce una valutazione dettagliata e quantitativa dell’esposizione ai raggi UV su Marte, evidenziando rischi biologici significativi e sottolineando la necessità di strategie di contenimento per la protezione ambientale e biologica nelle esplorazioni marziane. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Su Marte esposizione a raggi UV non ucciderebbe tutti i microbi in arrivo su oggetti terrestri
(13 Maggio 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.