Valentina Di Paola

Ricercatori risolvono problema dei due corpi e trovano meglio le onde gravitazionali

(14 Maggio 2025)

Roma – Le onde gravitazionali prodotte dall’interazione tra buchi neri possono essere previste e anticipate con maggiore precisione rispetto a quanto avvenuto finora. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati della Humboldt-Universität zu Berlin. Il team, guidato da Jan Plefka, ha presentato una possibile strategia per risolvere il problema dei due corpi, che indaga le interazioni tra due oggetti identici e il modo in cui influenzino le onde gravitazionali. Il lavoro, sostengono gli autori, potrebbe aprire la strada a modelli di onde gravitazionali più accurati, che guideranno i futuri sforzi per rilevarle. La teoria della relatività generale di Einstein, spiegano gli esperti, prevede che quando due oggetti massivi, come buchi neri o stelle di neutroni, interagiscono, emettano onde gravitazionali, delle increspature dello spazio-tempo.

Le onde gravitazionali possono essere rilevate attraverso osservatori speciali in grado di riconoscere minuscole variazioni in diverse direzioni. L’interpretazione di questi dati richiede modelli estremamente accurati di come potrebbero apparire i segnali. I modelli numerici attuali possono fornire delle approssimazioni, ma si tratta di un processo lento, che può richiedere anche diverse settimane, e computazionalmente costoso. In questo lavoro, gli scienziati presentano un approccio diverso, basato sulla teoria delle perturbazioni: la strategia propone infatti la risoluzione di una semplice approssimazione di un problema e prosegue con la risoluzione dei dettagli più complessi in sequenze incrementali. Affrontando il problema dei due corpi, i ricercatori esplorano cosa accade quando due buchi neri o stelle di neutroni si influenzano tra loro. I risultati forniscono una soluzione analitica altamente precisa delle onde gravitazionali prodotte da questa interazione. In questi casi, spiegano gli studiosi, si manifestano delle strutture matematiche note come varietà di Calabi-Yau, degli spazi a sei dimensioni a forma di ciambella. Queste invenzioni matematiche non erano mai state direttamente collegate a una quantità misurabile. Le strutture contribuiscono a descrivere l’energia emessa durante la diffusione delle onde. “Il modello presentato dal team di Plefka – commenta in un News & Views di accompagnamento Zhengwen Liu, della Southeast University di Nanjing, in Cina – ha una precisione senza precedenti. Questi dati potrebbero guidare lo sviluppo di previsioni ancora più accurate, cruciali per interpretare le osservazioni di esperimenti futuri”.(30Science.com)

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Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).