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Nuova spedizione scientifica sul ghiacciaio del Grand Combin

(20 Maggio 2025)

Roma – Una nuova spedizione scientifica internazionale è in corso sul ghiacciaio Corbassière, nel massiccio del Grand Combin a 4.100 metri di altitudine, al confine tra Valle d’Aosta e Svizzera, con l’obiettivo di recuperare carote di ghiaccio profondo che custodiscono migliaia di anni di storia climatica e ambientale. Sul campo remoto allestito sul ghiacciaio opererà per circa 12 giorni un team di 6 ricercatrici e ricercatori dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e dell’Università Ca’ Foscari Venezia, supportati da personale tecnico tra cui una guida alpina e una infermiera, e da due ricercatori nel campo base di Ollomont, in Valle d’Aosta. “I ghiacciai conservano la memoria del clima e dell’ambiente del passato, ma si stanno ritirando rapidamente a causa del riscaldamento globale”, ha dichiarato Carlo Barbante, direttore scientifico del progetto “Follow the Ice”, professore ordinario di Paleoclimatologia a Ca’ Foscari e associato senior al Cnr-Isp. “Questa è un’opportunità unica per salvare ciò che resta di quella memoria, prima che venga persa per sempre”. La missione è la prima delle tre previste nell’ambito del progetto “Follow the Ice – La memoria dei ghiacci” della Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia, realizzata con il supporto di SEA BEYOND, progetto del Gruppo Prada condotto in partnership con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (UNESCO-COI) dal 2019. La missione è sostenuta dalla Ice Memory Foundation, che si propone di salvare carote di ghiaccio da venti ghiacciai di alta quota minacciati dal cambiamento climatico, per conservarle in Antartide a beneficio delle future generazioni scientifiche. Inoltre, è supportata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dalla collaborazione scientifica dell’Ingv e della Fondazione Montagna Sicura, e dai partner tecnici Karpos e AKU. La spedizione scientifica segue un precedente tentativo effettuato sullo stesso ghiacciaio nel 2020, interrotto  a causa della presenza imprevista di acqua e dell’instabilità stratigrafica. L’analisi di quei campioni ha dimostrato che gli strati superiori del ghiacciaio avevano già perso importanti segnali chimici climatici a
causa del riscaldamento globale e della percolazione dell’acqua di fusione, una conferma drammatica che questi archivi naturali stanno scomparendo più rapidamente del previsto. Le operazioni di perforazione iniziano oggi, 20 maggio 2025. La missione punta a estrarre almeno due carote di ghiaccio fino al substrato roccioso, a una profondità stimata di circa 80 metri. Una di queste verrà conservata nell’archivio internazionale dell’iniziativa Ice Memory per garantire che possa essere analizzata dalle future generazioni di scienziati. In preparazione al carotaggio, nei giorni scorsi, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è stata condotta una campagna di prospezione radar con sistemi GPR terrestri, per valutare lo stato interno del ghiacciaio e individuare il sito ottimale per la perforazione. La spedizione sarà anche un banco di prova per nuove tecnologie di perforazione. In collaborazione con il partner statunitense Cryosphere Research Solutions (CRS), il team utilizzerà un sistema elettrotermico progettato per operare in condizioni politermiche, che sarà testato per la prima volta sul campo, oltre a un carotatore elettromeccanico.(30Science.com)

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