Valentina Di Paola

In Vietnam si consuma illegalmente bile d’orso

(23 Maggio 2025)

Roma – Sono le dinamiche sociali dei gruppi influenti a guidare il consumo e il commercio illegale di bile d’orso, un prodotto da secoli utilizzato nella medicina tradizionale orientale. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista People and Nature, condotto dagli scienziati della San Diego Zoo Wildlife Alliance. Il team, guidato da Elizabeth Oneita Davis, ha indagato sui meccanismi che mantengono alta la richiesta di questo curioso prodotto. Secondo quanto emerge dall’indagine, le misure di intervento potrebbero essere più efficaci se si concentrassero sulla modifica dei comportamenti all’interno di gruppi sociali influenti piuttosto che su ampie campagne di sensibilizzazione pubblica. La bile d’orso, spiegano gli esperti, viene estratta dalla cistifellea degli esemplari asiatici e malesi, e da secoli viene impiegata nella medicina tradizionale in diverse parti dell’Asia. Nonostante la disponibilità di alternative sintetiche e vegetali, la domanda del prodotto persiste, specialmente in Vietnam, dove viene anche donata per rafforzare i legami sociali all’interno delle famiglie e tra colleghi di lavoro. Sebbene le pratiche di estrazione della bile siano ormai illegali, ci sono molte realtà in cui il commercio avviene in modo illegale. Nell’ambito dell’indagine, gli scienziati hanno considerato le complesse motivazioni alla base del consumo di bile d’orso ad Hanoi e Nghê An, due aree chiave del Vietnam settentrionale. “Il nostro lavoro – afferma Davis – evidenzia che questo prodotto viene spesso scambiato all’interno di circoli sociali intimi, come segno di gratitudine, rimedio per malattie o anche come parte della cultura maschile. Per diminuire la domanda di bile d’ordo, potrebbe quindi essere più efficace prendere di mira individui chiave all’interno di queste reti”. Spostando l’attenzione da campagne di sensibilizzazione su larga scala a strategie mirate di cambiamento comportamentale, sostengono gli esperti, si potrebbe neutralizzare la richiesta in intere reti. Il commercio illegale di fauna selvatica, continuano gli scienziati, continua a causare la perdita di biodiversità in tutto il mondo, per cui comprendere i comportamenti umani e le motivazioni alla base della domanda è fondamentale per la definizione di strategie efficaci. “Il nostro lavoro – concludono gli autori – offre una nuova prospettiva su come affrontare la domanda di prodotti illegali derivati ​​dalla fauna selvatica, con implicazioni per strategie di conservazione più ampie, che vanno oltre la bile d’orso”.(30Science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).