Valentina Di Paola

Una mascherina per rilevare malattia renale cronica

(9 Maggio 2025)

Roma –  Sviluppare un dispositivo facciale specializzato in grado di individuare problemi renali dall’analisi del respiro. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista dell’American Chemical Society Sensors, condotto dagli scienziati dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Il team, guidato da Corrado Di Natale, ha ideato una mascherina facciale che permette di riconoscere e monitorare la malattia renale cronica. Il prototipo, riportano gli studiosi, ha identificato correttamente le persone con la patologia nella maggior parte dei casi. La malattia renale cronica, o MRC, spiegano gli esperti, compromette le funzioni dei reni, ma difficilmente viene diagnosticata in una fase precoce. Gli attuali metodi diagnostici prevedono l’analisi dei metaboliti nel sangue e nelle urine, ma un sistema più semplice potrebbe facilitare il riconoscimento della malattia. I sensori chimici del respiro sono un altro strumento diagnostico attualmente in fase di sperimentazione. La condizione è infatti correlata all’espirazione di livelli elevati di ammoniaca, che però è associata anche ad altre patologie. Il gruppo di ricerca ha sviluppato un sensore specifico in grado di individuare l’ammoniaca e altri metaboliti correlati alla malattia renale cronica. Per facilità d’uso, il dispositivo è stato incorporato in una mascherina chirurgica. Gli scienziati hanno rivestito degli elettrodi d’argento con un polimero conduttivo usato nei sensori chimici. Il polimero è stato quindi modificato con delle porfirine, molecole sensibili ai composti volatili, per aumentarne la sensibilità. Gli elettrodi sono stati posizionati tra gli strati di una mascherina medica monouso, con dei fili che collegano il dispositivo a un display elettronico. Quando i gas interagiscono con il polimero, possono causare una variazione misurabile della resistenza elettrica. Gli esperimenti iniziali hanno confermato la sensibilità del sensore per i metaboliti correlati alla malattia renale cronica, come ammoniaca, etanolo, propanolo e acetone. Le mascherine sono state quindi testate su 100 individui, circa la metà dei quali era affetta da MRC. Il sensore ha identificato correttamente la malattia nell’84 per cento dei casi (vero positivo), riconoscendo gli individui sani nell’88 per cento delle situazioni (vero negativo). I risultati, commentano gli autori, suggeriscono che i dati dei sensori possono essere utilizzati per stimare lo stadio della MRC, un’informazione particolarmente preziosa per il processo diagnostico. “L’implementazione di questa tecnologia – concludono Sergio Bernardini e Annalisa Noce, coautori del paper – migliorerà la gestione dei pazienti affetti da malattia renale cronica, facilitando l’identificazione tempestiva dei cambiamenti nella progressione della condizione”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).