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Cnr, sigarette elettroniche hanno superato quelle tradizionali tra studenti italiani

(28 Maggio 2025)

Roma – In occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco 2025, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e  dedicata quest’anno a smascherare i trucchi che l’industria del tabacco mette in gioco per promuovere il fumo e lo svapo, in particolare tra i giovani, il Laboratorio di Epidemiologia dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifc) presenta i risultati più recenti dello studio ESPAD®Italia 2024 sui consumi di tabacco e prodotti alternativi a base di nicotina tra gli studenti delle scuole secondarie superiori (15-19 anni). In linea con la Convenzione Quadro dell’OMS per il Controllo del Tabacco (WHO FCTC), sottoscritta da oltre 180 Paesi e ratificata dall’Italia nel 2008, il nostro Paese ha messo in atto sforzi costanti per contrastare l’epidemia globale del tabacco, con programmi di prevenzione rivolti alla popolazione generale e ai più giovani, integrati nel Piano Nazionale della Prevenzione e sostenuti da reti territoriali di promozione della salute. Tuttavia, i dati ESPAD®Italia più recenti mostrano che l’impatto dell’industria del tabacco e dei nuovi prodotti a base di nicotina continua a rappresentare una minaccia rilevante, soprattutto per la popolazione adolescente. Quasi la metà degli studenti italiani (48%), corrispondente a circa 1 milione e 180 mila adolescenti, ha provato le sigarette tradizionali almeno una volta nella vita, con prevalenze più elevate tra le ragazze (51%). Particolarmente allarmante è il dato relativo al consumo corrente: oltre 750 mila ragazzi, pari al 30%, dichiarano di aver fumato nell’ultimo mese, con valori più elevati nelle regioni del Sud e nelle Isole, in particolare in Sardegna e Calabria. La prevalenza di fumatori quotidiani si attesta al 21%, con livelli superiori alla media nazionale in Sardegna (26%), Sicilia (24%), Puglia (24%) e Calabria (23%). I consumi crescono al crescere dell’età e le ragazze superano i coetanei per tutte le tipologie di consumo, eccetto quello quotidiano. Se per le ragazze infatti il consumo giornaliero rimane stabile nel periodo post-pandemico (19%), i ragazzi fanno registrare una crescita costante dal 2022 al 2024 (22%). Un aspetto che emerge dalle evidenze fornite da ESPAD®Italia 2024 riguarda l’età sempre più precoce di primo contatto con la nicotina. Il 60% di chi le ha provate e il 38% degli adolescenti che fumano quotidianamente ha iniziato entro i 14 anni. Anche per le sigarette  elettroniche, il 46% degli utilizzatori le ha provate entro i 14 anni, spesso spinto dalla curiosità (69%) o perché offerta dagli amici (22%), mentre solo un’esigua minoranza le ha utilizzate per tentare di smettere con il fumo tradizionale (8,7%). Questi dati sembrano evidenziare come l’approccio al  consumo sia spesso dettato da dinamiche sociali e da un’immagine ancora positiva associata al fumo tra i più giovani. “Osservare con costanza il fenomeno del tabagismo giovanile è cruciale per intercettare i segnali di rischio e sviluppare strategie di prevenzione realmente vicine ai giovani, capaci di smontare l’illusione di normalità creata dall’industria del tabacco”, sottolinea Sabrina Molinaro (Cnr-Ifc), coordinatrice dello studio ESPAD®Italia. “In linea con il tema della Giornata Mondiale senza Tabacco, vogliamo portare alla luce l’impatto reale dell’uso di nicotina tra i giovani, offrendo dati chiari e aggiornati che mostrano come i consumi, lontani dall’essere una moda innocua, rappresentino un rischio concreto per la salute”. Oltre alle sigarette tradizionali, negli anni recenti il mercato ha visto la massiva introduzione di una vasta gamma di dispositivi alternativi per l’assunzione di nicotina, tra cui sigarette elettroniche, dispositivi a tabacco riscaldato e, più recentemente, i sacchetti di nicotina. “Anche se commercializzati come strumenti per favorire la cessazione del fumo, questi prodotti presentano spesso aromi accattivanti, odori meno intensi rispetto al fumo tradizionale e modalità d’uso che sono percepite come più moderne e discrete”, spiega Sonia Cerrai, ricercatrice del Cnr-Ifc ed ESPAD communication manager. “Queste caratteristiche si rivelano particolarmente attraenti per i giovani, inducendo spesso anche chi non ha mai fumato sigarette tradizionali ad avvicinarsi alla nicotina”. I dati ESPAD®Italia 2024 evidenziano un cambiamento significativo nei comportamenti di consumo tra gli adolescenti: nell’ultima rilevazione infatti le sigarette elettroniche hanno superato per diffusione quelle tradizionali, diventando il prodotto a base di nicotina più utilizzato tra i giovani. Il 50% degli studenti le ha provate almeno una volta, e il 40% ne ha fatto uso nell'ultimo anno. I dati regionali rivelano prevalenze più elevate in Sardegna (44%) e Veneto (43%). Le prevalenze di consumo sono in costante crescita e sono maggiori tra le ragazze a partire dal 2021, con il periodo pandemico che ha fatto da spartiacque per il sorpasso dei coetanei. L’uso esclusivo di questi dispositivi è poco diffuso, mentre è sempre più frequente il consumo combinato con tabacco tradizionale, con implicazioni preoccupanti in termini di dipendenza e normalizzazione dell’abitudine al fumo. La diffusione dei dispositivi a tabacco riscaldato, ovvero le cosiddette sigarette senza combustione (Heat-Not-Burn), mostra un andamento più oscillante, ma con un trend in generale crescita. Questi dispositivi sono stati utilizzati almeno una volta nella vita dal 25% degli studenti italiani e il 14% ne ha fatto uso nell’ultimo mese,  mostrando come anche questi prodotti stiano diventando sempre popolari tra gli adolescenti. Anche in questo caso sono le ragazze a mostrare prevalenze d’uso superiori. Oltre a dispositivi più o meno noti per il consumo di nicotina, come la pipa ad acqua o shisha, usata almeno una volta dall’11% degli studenti, e il tabacco da sniffo o da fiuto, provato dal 4%, una nuova fonte di preoccupazione è rappresentata dai sacchetti di nicotina (nicotine pouches), l’ultima novità ad affacciarsi sul mercato dei prodotti a base di nicotina. “A differenza dello snus tradizionale, questi sacchetti non contengono tabacco, ma nicotina sintetica, oltre a fibre vegetali, aromi e additivi”, precisa Cerrai. “Si usano per via orale, senza combustione, e sono spesso percepiti erroneamente come innocui”. ESPAD®Italia 2024 rivela che il 6,8% degli studenti li ha provati almeno una volta, e il 3% ne fa un uso corrente. In questo caso i pionieri sembrano essere i ragazzi, con consumi che crescono al crescere dell’età. Con l’esplosione dell’offerta sul mercato, un altro fenomeno significativo è quello del policonsumo: il 58% degli studenti ha provato combinazioni di tabacco, sigarette elettroniche e altri dispositivi a base di nicotina. Se è vero che il consumo di sigarette tradizionali nel corso della vita è diminuito, passando dal 63% nel 2010 al 48% nell’ultima rilevazione, l’utilizzo di almeno un prodotto a base di nicotina rimane circa stabile nel corso del tempo, ovvero se si guarda alla quota di studenti che non è mai venuta in contatto con la nicotina, si passa dal 37% al 42%. Questo dato dimostra come nonostante tutti gli sforzi di prevenzione e contrasto, le compagnie del tabacco e le strategie che mettono in atto risultano efficaci nel mantenere cospicuo l’esercito di nuovi soggetti dipendenti da nicotina. “La sfida maggiore resta quella di contrastare un mercato in continua evoluzione, capace di immettere costantemente nuovi prodotti pensati per attrarre i giovani, alimentando così una percezione di normalità e attrattività verso l’uso di nicotina, spesso sostenuta dalla pressione del gruppo dei pari e da modelli familiari di consumo”, conclude Molinaro.
Il Cnr-Ifc prosegue il suo impegno nel tracciare l’evoluzione del fenomeno e nel diffondere consapevolezza, offrendo un quadro aggiornato e dettagliato del consumo di tabacco tra i giovani. Un impegno che punta a orientare le politiche di salute pubblica verso interventi più mirati e capaci di incidere realmente sulla prevenzione.(30Science.com)

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