Roma – “Il 70% degli over 65 usa regolarmente uno smartphone. Inoltre i progetti pilota di monitoraggio remoto della salute mostrano un’aderenza superiore al 90% con alta soddisfazione dei pazienti anche over 65. Questo significa che la popolazione anziana è pronta ad utilizzare i nuovi sistemi tecnologici per il controllo della salute per la prevenzione e la gestione precoce delle patologie attraverso strumenti digitali. Il tutto contribuisce a contenere le spese pubbliche e private, fondamentale in un sistema sotto pressione a causa dell’invecchiamento della popolazione e delle patologie croniche”. Lo ha dichiarato a margine del FORUM PA, in questi giorni a Roma, Riccardo Starace, esperto in digital health e telemedicina. “Il 60% degli over 65 soffre di patologie croniche, che rappresentano circa l’80% della spesa sanitaria italiana e richiedono monitoraggio continuo e personalizzato. Il personale sanitario da solo non basta più. Medici di medicina generale, specialisti, infermieri hanno bisogno di strumenti indispensabili per rendere il sistema sanitario italiano più accessibile, efficiente e sostenibile. Come la Digital Health e la telemedicina vera e propria rivoluzione, che aprono nuove prospettive per la cura dei pazienti, l’efficienza dei servizi e l’innovazione tecnologica”, ha affermato l’esperto. In Italia ci sono oltre 14 milioni di over 65 (circa il 24% della popolazione). Entro il 2050, gli over 65 saranno 1 italiano su 3. Con l’invecchiamento della popolazione, la presenza di malattie come diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie e articolari aumenta notevolmente. Queste condizioni tendono a richiedere un monitoraggio continuo per prevenire complicanze e migliorare la qualità della vita. “A salvarci sarà la medicina moderna, un mix di medicina attuale, digital health e la telemedicina”, dice. “Queste due ultime realtà stanno trasformando profondamente il sistema sanitario italiano, offrendo numerosi benefici ma anche sfide da affrontare. La telemedicina – prosegue – rappresenta una soluzione innovativa e fondamentale per superare le barriere geografiche che ancora ostacolano l’accesso alle cure mediche in molte zone del Paese. In Italia, infatti, molte aree rurali e zone interne presentano tempi di attesa e di percorrenza molto elevati: spesso si superano i 45 minuti di viaggio per raggiungere le strutture sanitarie più vicine, e circa un milione di italiani si trovano ad affrontare difficoltà significative nel raggiungere i servizi sanitari essenziali”. Questo scenario evidenzia come le disparità territoriali possano compromettere il diritto di tutti alla salute. La telemedicina, attraverso strumenti come visite virtuali, monitoraggi a distanza e consulenze online, favorisce l’equità territoriale, permettendo alle persone che vivono in zone remote o svantaggiate di ricevere diagnosi tempestive, controlli regolari e consulenze specialistiche senza dover affrontare lunghi spostamenti. Anche alla luce di una significativa carenza di personale: entro il 2026 si stima potrebbe mancare di oltre 15.000 infermieri e 7.000 medici (secondo FNOMCeO). La possibilità di monitorare in tempo reale le condizioni di salute e di consultare specialisti a distanza consente interventi più rapidi, migliorando gli esiti clinici. “Oggi si stanno sviluppando dispositivi indossabili e app mobili che raccolgono dati in modo costante, facilitando interventi preventivi e adattati alle esigenze di ciascun paziente, grazie al collegamento con una centrale operativa attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dove sono presenti sempre medici pronti ad intervenire”, ha spiegato Starace. Secondo l’esperto inoltre la digital health, che riguarda l’uso di tecnologie digitali per migliorare la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la gestione della salute, permette di automatizzare attività ripetitive e di supportare il personale medico e infermieristico, liberando fino al 20–25% del tempo clinico. “In un contesto di carenza di professionisti, questa efficienza è fondamentale per ridurre le liste d’attesa e il sovraccarico di lavoro”, ha concluso. (30Science.com)
Valentina Arcovio
Anziani pronti a cure a distanza, 70% over 65 usa smartphone
(22 Maggio 2025)
Valentina Arcovio