Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Una rarissima tempesta ha confermato il riscaldamento dell’Artico

(18 Aprile 2025)

Roma – Una eccezionale tempesta che ha colpito l’Artico nel 2019 ha rafforzato gli studiosi nella convinzione che la regione sia una delle maggiormente colpite dal riscaldamento globale sul pianeta. È quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università di Scienza e Tecnologia della Cina e pubblicato su Advances in Atmospheric Sciences. Dal 12 al 13 agosto 2019, il World Wide Lightning Location Network (WWLLN) ha rilevato 342 fulmini, di cui 122 in un singolo temporale. Questa tempesta ha avuto origine sulla calotta glaciale artica, si è spostata verso il Polo Nord, ha attraversato il meridiano di Greenwich e infine si è dissipata nell’emisfero occidentale. Sorprendentemente, si è verificata a soli 44 chilometri dal Polo Nord. “Questo temporale era diverso da qualsiasi cosa vediamo tipicamente nell’Artico”, ha detto Jianqiu Zheng, uno degli autori corrispondenti dello studio. “Si è formato durante un evento di riscaldamento artico, dove una corrente d’aria calda e umida è stata spinta verso nord sopra la calotta glaciale. Questo ha creato le condizioni di instabilità necessarie per lo sviluppo di un temporale.” Ciò che ha reso questo temporale ancora più insolito è stato il suo meccanismo di formazione. A differenza della maggior parte dei temporali, che iniziano vicino al suolo, questo è iniziato a circa 1,5 chilometri sopra la superficie. La combinazione di una massa d’aria fredda sul ghiaccio e di un sistema frontale ha sollevato aria calda e umida più in alto nell’atmosfera, creando le condizioni perfette per un “temporale di alta quota”. “L’Artico si sta riscaldando più velocemente di qualsiasi altra regione della Terra, e questo evento dimostra come ciò possa portare a modelli meteorologici inaspettati”, ha aggiunto Baohua Ren, altro autore corrispondente dello studio. “Con l’aumento delle temperature, potremmo assistere a un aumento dei temporali in aree dove un tempo erano estremamente rari”. Lo studio evidenzia la complessa relazione tra il riscaldamento dell’Artico e gli eventi meteorologici estremi. Con il continuo aumento delle temperature globali, gli scienziati si trovano ad affrontare domande urgenti: i temporali diventeranno più comuni nell’Artico? In che modo la riduzione del ghiaccio marino influenzerà queste tempeste? E quale ruolo giocano gli eventi di riscaldamento nel loro sviluppo? Questa ricerca non solo fa luce sulle caratteristiche uniche dei temporali artici, ma sottolinea anche la necessità di ulteriori studi. Comprendendo come queste tempeste si formano ed evolvono, gli scienziati sperano di prevedere meglio come i cambiamenti climatici influenzeranno il futuro dell’Artico.(30Science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla