Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Regole UE per la biodiversità possono essere applicate senza cali nella produzione agricola

(28 Aprile 2025)

Roma – Le regole contenute nella legge europea per il ripristino della Natur (NRR)a possono essere applicate salvando la biodiversità del continente e allo stesso tempo senza cali nella produzione agricola. È quanto emerge da uno studio guidato dall’ ETH Zürich e pubblicato su Nature Ecology & Evolution. Utilizzando un approccio di pianificazione territoriale integrata, gli autori dimostrano che gli sforzi di ripristino strategico possono produrre notevoli benefici per la biodiversità e il clima, garantendo al contempo la continuità della produzione alimentare e di legname in tutta Europa. Secondo i loro risultati se la biodiversità dovesse venire trascurata a favore di guadagni economici a breve termine, il degrado degli ecosistemi porterebbe all’erosione del suolo, alla perdita del controllo naturale dei parassiti e a una ridotta resilienza ai cambiamenti climatici, danneggiando in ultima analisi sia la natura che i mezzi di sussistenza. “Volevamo esplorare se gli obiettivi di ripristino della natura e le esigenze economiche fossero intrinsecamente in contrasto. I nostri risultati suggeriscono che, con un’attenta pianificazione, il ripristino può effettivamente portare a uno scenario vantaggioso per la biodiversità e la produzione sostenibile”, spiega l’autrice principale Melissa Chapman, ex allieva del Programma Estivo per Giovani Scienziati dell’IIASA e vincitrice del Premio Peccei dell’IIASA 2022, ora professoressa presso l’ETH. “Quello che è iniziato come un piccolo progetto estivo si è trasformato in uno sforzo collaborativo pluriennale grazie all’evoluzione delle discussioni politiche”. Senza l’attuazione dell’NRR, si prevede che le perdite di biodiversità in Europa continueranno o peggioreranno, rendendo gli sforzi di ripristino fondamentali per mitigare tali declini. Lo studio fornisce approfondimenti scientifici su come l’uso del suolo possa essere allocato in modo efficiente per raggiungere gli obiettivi di conservazione, ripristino e produzione in diversi scenari economici e politici. Questa ricerca è particolarmente rilevante e tempestiva, in quanto gli Stati membri dell’UE stanno preparando i loro Piani Nazionali di Ripristino per raggiungere l’obiettivo dell’NRR di ripristinare il 20 per cento del suolo e delle acque entro il 2030. “Questo lavoro – conclude Piero Visconti, ideatore dello studio e direttore del Gruppo di Ricerca su Biodiversità, Ecologia e Conservazione dell’IIASA – e studi simili condotti su scala nazionale, possono contribuire a definire i Piani di Ripristino della Natura. Possono aiutare a identificare le aree su cui concentrarsi per il ripristino e la conservazione, a stimare come questi sforzi possano contrastare contemporaneamente i cambiamenti climatici e a valutare come i piani potrebbero influire su settori come l’agricoltura o la silvicoltura, il che a sua volta aiuta a determinare il tipo di supporto finanziario o di altro tipo di cui i settori interessati potrebbero aver bisogno”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla