Roma – Piantare fiori selvatici nei frutteti di mele potrebbe far risparmiare agli agricoltori fino a 3.000 sterline (circa 3.500 euro) all’ettaro all’anno. È quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’Università di Reading e pubblicato sul Journal of Agricultural Economics. Gli autori hanno scoperto che le siepi di fiori creano un habitat per una squadra di insetti utili – come coccinelle, sirfidi e crisope – che si nutrono di parassiti dannosi come gli afidi. Questa squadra naturale di disinfestatori aiuta a mantenere i meli sani riducendo la necessità di trattamenti chimici. La Dott.ssa Charlotte Howard, autrice principale dell’Università di Reading, ha dichiarato: “I fiori attraggono insetti utili che lavorano sodo per tenere sotto controllo i parassiti. Gli agricoltori potrebbero risparmiare denaro, incrementando al contempo la biodiversità e lasciando che la natura faccia parte del lavoro più pesante nella cura dei loro raccolti. C’è ancora molto da imparare sui benefici della coltivazione di siepi fiorite”. Il team ha esaminato veri meleti per due anni, alcuni con siepi fiorite e altri senza. Hanno contato quante mele erano state danneggiate dai parassiti e calcolato quanto denaro gli agricoltori avrebbero potuto risparmiare riducendo il numero di mele danneggiate. Negli anni in cui i parassiti erano numerosi, le siepi fiorite hanno contribuito a un risparmio significativo al netto dei costi, fino a 2.997 sterline per ettaro. Anche negli anni con meno parassiti, le siepi fiorite si ripagavano da sole se piantate ai margini dei frutteti. Oltre al controllo dei parassiti, le siepi fiorite aiutano anche le api e altri insetti impollinatori, contribuiscono a catturare più carbonio dall’atmosfera e migliorano la salute generale dell’ambiente agricolo. Il team di ricerca ha creato semplici guide per aiutare gli agricoltori a piantare siepi fiorite nelle loro aziende agricole.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Piantare fiori tra gli alberi di melo fa risparmiare migliaia di euro in pesticidi
(29 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla