Lucrezia Parpaglioni

Nuovo alimento sostituisce il polline per le api mellifere

(16 Aprile 2025)

Roma –  Sviluppata una nuova fonte di alimento sostitutivo del polline per le api mellifere per sostenere le colonie in condizioni di stress nutrizionale e migliorare la loro sopravvivenza. Lo rivela uno studio condotto ricercatori della Washington State University e dell’APIX Biosciences NV di Wingene, in Belgio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society.  Questa innovazione, simile a “barrette energetiche” artificiali, contiene tutti i nutrienti essenziali per le api, inclusa una molecola chiave chiamata isofucosterolo, vitale per la salute delle colonie. Le prove sul campo condotte in coltivazioni di mirtilli e girasoli nello stato di Washington hanno dimostrato che le colonie alimentate con questo mangime prosperano significativamente più delle colonie che ricevono alimenti standard o nessuna integrazione, mostrando un aumento della sopravvivenza e della crescita. Il nuovo alimento rappresenta una strategia promettente per contrastare il collasso delle colonie di api mellifere, un fenomeno che minaccia la sicurezza alimentare globale a causa del ruolo cruciale delle api nell’impollinazione. Gli autori sottolineano che questa scoperta potrebbe rivoluzionare la gestione apistica, offrendo agli apicoltori uno strumento efficace per mantenere colonie più sane e produttive, con disponibilità commerciale prevista per la metà del 2026. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.