Roma – Le popolazioni europee del fine Paleolitico hanno compiuto uno spostamento significativo verso est in risposta al raffreddamento climatico estremo, avvenuto durante il Dryas recente, una brusca inversione termica che ha comportato un netto calo delle temperature in tutto il continente. Lo rivela uno studio guidato dall’ Università di Colonia, pubblicato sulla rivista PLOS One. Queste scoperte forniscono nuove intuizioni su come gli esseri umani preistorici abbiano affrontato le sfide ambientali del loro tempo, attraverso l’analisi delle risposte demografiche delle popolazioni preistoriche europee ai cambiamenti climatici. Utilizzando il Protocollo di Colonia, un metodo geostatistico avanzato, gli scienziati hanno analizzato la distribuzione e la densità delle popolazioni in diverse regioni europee. La fine dell’ultima era glaciale fu caratterizzata da cambiamenti climatici drastici che influenzarono profondamente le popolazioni preistoriche europee. Questo studio si concentra sulle risposte demografiche regionali e su larga scala ai cambiamenti climatici durante questo periodo critico. La ricerca ha utilizzato un database completo di siti archeologici europei relativi al Paleolitico finale e il Protocollo di Colonia per stimare le dimensioni e le densità delle popolazioni preistoriche. Questo metodo fornisce una procedura standardizzata per confronti diacronici, consentendo una comprensione più approfondita delle dinamiche demografiche preistoriche. I risultati mostrano che durante il periodo più caldo del Paleolitico finale, noto come Greenland Interstadial 1d-a, le popolazioni continuarono a ripopolare ed espandersi nell’Europa centro-settentrionale e nord-orientale. Tuttavia, con l’arrivo del successivo Greenland Stadial 1, un periodo di raffreddamento estremo, la popolazione totale dell’Europa si ridusse della metà. Nonostante questo declino generale, alcune aree come l’Italia settentrionale, la Polonia e la Germania nord-orientale mostrarono un aumento della densità di popolazione, indicando uno spostamento verso est delle aree di insediamento. I risultati supportano l’ipotesi che le popolazioni preistoriche abbiano risposto ai cambiamenti climatici migrando verso aree più favorevoli. La migrazione verso est durante il Dryas recente può essere interpretata come una strategia adattiva per affrontare il deterioramento climatico. Queste scoperte sono coerenti con studi precedenti che hanno evidenziato l’importanza dei fattori climatici nella determinazione delle dinamiche demografiche preistoriche. Lo studio fornisce prove robuste dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla distribuzione e sulla densità delle popolazioni preistoriche in Europa. Le migrazioni verso est durante il Paleolitico finale rappresentano un esempio significativo di come gli esseri umani abbiano affrontato le sfide ambientali del loro tempo. Le scoperte hanno importanti implicazioni per la comprensione delle strategie di adattamento delle società preistoriche. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Migrazioni in Europa, risposte ai cambiamenti climatici alla fine dell’ultima Era glaciale
(7 Aprile 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.